Compiti per le vacanze, quando si esagera: a Modica un caso in una scuola media

Nei giorni più caldi dell’anno, a Modica Alta la scuola non si ferma. Non parliamo degli esami di fine ciclo, ma di attività didattiche impartite sotto forma di “compiti delle vacanze estive”. Dai carichi impartiti da alcuni docenti, forse era meglio continuare le lezioni. Perché per una classe prima della Secondaria di I grado del plesso Santa Teresa dell’istituto “Carlo Amore”, il menu da completare entro l’inizio del prossimo anno scolastico farebbe impallidire anche uno studente universitario, figuriamoci ragazzi di 11-12 anni.

Elenchiamolo, partendo dall’Italiano: lettura, senza esercizi, di quasi 400 pagine di Antologia, “annotando su una rubrica le parole che non si comprendono”; 58 pagine di prove simulate di Invalsi Italiano; per Epica, “lettura approfondita e ricerca dei termini non conosciuti che vanno ricopiati su un quaderno-rubrica”, più l’analisi del contenuto di trenta pagine; pagine e pagine (da 22 a 34 in base al livello assegnato, in barba alle elementari nozioni di privacy: ogni genitore ora sa chi tra i ragazzi è “base”, “intermedio” o “avanzato” in Lettere) del laboratorio denominato “Passa parola”.

Tutto questo pare serva soltanto a scaldare le menti. I poveri adolescenti, infatti, dovranno cimentarsi anche nel ripasso e nello studio di 62 pagine di matematica e geometria, con l’avvertenza che “tutto sarà controllato, corretto e valutato al rientro a scuola”. Su storia, gli alunni dovranno “scrivere una ricerca (direttamente assegnata a ognuno di essi) su un personaggio storico o una tematica storica e produrre una presentazione al PC a scelta (Power Point Prezi, ecc.) da trasferire poi su pen drive. Per geografia occorrerà approfondire gli argomenti affrontati durante l’anno scolastico appena concluso. Stessa forma di ripasso per Inglese, oltre alla visione dei Cd allegati al libro di testo. Francese: cura della pronuncia di singole parole. Scienze: ripasso degli argomenti svolti e lettura di altri non svolti.

Inutile dire che alcuni ragazzi hanno già cominciato a leggere e a studiare, dopo appena una settimana di stacco dalla fine dell’anno scolastico. Alla fine delle comunicazioni con le assegnazioni per materia, qualche prof ha anche augurato “buone vacanze” ai propri alunni.

Le chiamano vacanze? Era il caso di evitare. In un anno in cui tutti gli alunni di ogni ordine e grado sono stati costretti a periodi di didattica a distanza, così facendo si fa loro pagare l’impossibilità dei docenti di portare a compimento i rispettivi programmi. Che senso ha, per esempio, completare la metà di un libro di testo di Italiano senza alcuna guida da parte del docente? I 94 giorni consecutivi di vacanze estive nelle scuole dovrebbero essere occasione per un potenziamento di alcuni argomenti in serenità. Questi carichi non fanno altro che causare l’effetto contrario.

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