COMMENTI E PRECISAZIONI SUGLI AVVISI DI REATO CHE RIGUARDANO IL SERVIZIO DI RACCOLTA RIFIUTI A POZZALLO

Sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica di Modica il servizio di raccolta rifiuti a Pozzallo, gestito dalla Geo – Ambiente di Belpasso. Per una strana coincidenza ieri l’altro da Palazzo di Città è stato diramato un comunicato sulla iniziativa intrapresa dalla Geo-Ambiente per sensibilizzare residenti e turisti alla raccolta differenziata. “A Pozzallo la raccolta differenziata è nelle tue mani”. Questo lo slogan  tradotto anche in lingua inglese e diffuso a mezzo manifesti e locandine. Già offuscato, a quanto pare, dalla clamorosa notizia di cronaca nera. “L’Amministrazione comunale di Pozzallo – si legge in un comunicato dell’Ufficio di Gabinetto del sindaco – apprende con stupore la notizia circa una inchiesta della Guardia di Finanza e della Magistratura dalla quale scaturirebbe una informativa di notizia di reato nei confronti di vari soggetti per reati di frode e truffa ai danni del Comune di Pozzallo inerenti il servizio di nettezza urbana svolto dalla ditta Geo-Ambiente. Nell’esprimere piena fiducia sull’operato della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, si auspica che sulla vicenda si faccia sollecitamente piena chiarezza, nel rispetto dei principi di legalità e trasparenza degli atti che sono stati la rotta cui si è ispirata la nostra amministrazione già dal suo insediamento”. “Mi torna in mente – afferma l’on. Roberto Ammatuna – l’aria pesante che si respirava in città venti anni fa, quando da consigliere comunale di opposizione vivevo il clima torbido dovuto all’impresa che gestiva l’appalto dei rifiuti. Ora è il tempo dell’impegno comune. La vicenda non può essere demandata totalmente nelle mani delle pur efficienti forze dell’ordine. Ognuno, per la sua parte, deve svolgere un ruolo importante. A cominciare dal primo cittadino che deve assumere decisioni conseguenti e coerenti. A cominciare dalla revoca dell’incarico alla ditta appaltatrice”. “Sono stato malamente apostrofato – dichiara da parte sua il consigliere di opposizione Pino Asta, recentemente approdato nel partito di Antonio Di Pietro – da giullare a consigliere pazzo, ma oggi, alla luce dei fatti denunciati, sempre più radicato si fa il pensiero che le mie proteste fossero mirate e legate ad un contesto che andava continuamente verificato”. “La giustizia faccia il suo corso – sussurrano due dei probabili destinatari di avviso di garanzia – fermo restando che è ingiusto  emettere sentenze sommarie, proprio perché i processi, nel pieno rispetto dell’operato della Magistratura, è meglio celebrarli in un’aula di tribunale”.

 

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