Comiso senza addizionale sui voli: occasione d’oro o ennesima illusione?

L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la mini manovra finanziaria che abolisce l’addizionale comunale sui biglietti aerei per i quattro aeroporti minori dell’isola: Comiso, Trapani, Pantelleria e Lampedusa. Una scelta che, almeno sulla carta, segna una svolta decisiva per la competitività del trasporto aereo in Sicilia e per la tenuta economica di territori finora penalizzati da costi elevati e collegamenti insufficienti.

Per l’aeroporto di Comiso, spesso al centro di accesi dibattiti sul suo ruolo strategico e sulla sua stessa sopravvivenza, la misura rappresenta un’iniezione di fiducia. A sottolinearlo è Nico Torrisi, amministratore delegato di SAC, la società che gestisce gli scali di Catania e Comiso:
“Con l’abolizione dell’addizionale comunale, Comiso potrà beneficiare di una spinta significativa per la sua competitività. Questa misura apre la strada all’attrazione di nuove compagnie, all’aumento dei voli e a effetti positivi su turismo e imprese locali.”

Ma tutto questo non basta

Se da un lato l’eliminazione dell’addizionale può favorire l’arrivo di vettori low-cost e rendere più attrattivo l’aeroporto, dall’altro il futuro di Comiso non può basarsi solo su incentivi temporanei. Occorre una visione ampia e strutturale: servono investimenti sulle infrastrutture di terra, sulla connessione intermodale con il territorio, sulla promozione turistica integrata e su una pianificazione dei flussi che coinvolga tutto il sud-est siciliano.

Serve, in altre parole, una cura ricostituente: quella che solo una governance efficace, un piano industriale solido e un sistema territoriale coeso possono garantire.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it