COLLEZIONE “GABRIELE AREZZO DI TRIFILETTI”

Gli Arezzo, antica famiglia ragusana contrassegnata araldicamente dai ricci, erano legati agli Amari di Palermo (illustre famiglia di storici e di politici, come Michele o Emerico) e avevano rapporti di famiglia con il gotha della nobiltà siciliana, i cui stemmi sono raffigurati nell´omonima sala del castello di Donnafugata di Ragusa. La collezione “Gabriele Arezzo di Trifiletti” consta di circa 3000 pezzi tra vestiti maschili e femminili, ma anche corpetti, camicie, mantelle, scialli, biancheria intima, guanti, calze, veli, cappelli maschili, femminili, militari ed ecclesiastici, scarpe, pettini, ditali, borse, ombrelli, oggetti da cosmesi, ventagli ecc. è considerata di eccezionale interesse etnoantropologico Lo storico dell’arte, Antonio Paolucci ha definito la collezione: “testimonianza della società aristocratica siciliana nel momento del suo massimo fulgore .

L’importanza, la vastità e la ricchezza degli abiti sono oggetto di studio di molti stilisti, scuole di moda, accademie di fashion (italiane e estere) interessati a conoscere le caratteristiche sartoriali e stilistiche degli abiti della Collezione “Gabriele Arezzo di Trifiletti”. Desiderio del curatore Architetto Giuseppe Nuccio Iacono Museologo, esperto in sviluppo turistico ed artistico Territoriale Cofondatore e Coordinatore Regionale della Rete Nazionale Case museo della Memoria è di dar vita ad un Polo Museale nel Castello di Donnafugata (Castello, Biblioteca del castello, Parco e Museo del Costume) in cui la Galleria del Costume giochi un ruolo di primo piano per rendere vivo tutto lo spirito che la storia conserva negli ambienti di Donnafugata. “La galleria del costume è così ricca che deve aprirsi al pubblico” sostiene l’Arch, Iacono, deve essere fruibile e diventare sede di eventi artistici e culturali legati alla moda, al costume agli usi e alle tradizioni e consentire alle nuove generazioni di stilisti di ospitare mostre di arte contemporanea e sfilate inoltre dovrebbe diventare meta delle scuole e sede di laboratori organizzati all’interno del Castello.

l’Architetto Giuseppe Nuccio Iacono ha organizzato e curato la prima mostra dedicata alla moda dell’800: “Estetica vanità e mutamento” si contraddistingue per un connubio tra percorso principale scandito da vetrine che illustrano lo sviluppo della moda nel XIX sec. e un percorso parallelo in cui alcune sale ospitano gli abiti della seconda metà dell’800 fuori vetrina. Il secondo percorso ha il compito di creare una fusione scenografica tra l’ambiente-contenitore e l’abito-contenuto. L’abito appartenuto a Vincenzo Bellini è presentato un attimo prima dalla Norma cantata dalla Callas è l’incontro tra le due opere che si intersecano all’unisono: note e tessuti preziosi si incontrano in un unico istante. La stessa esperienza viene riproposta nella sala degli specchi con l’abito che ispirò il Gattopardo.

Risulta che la mostra dedicata al costume sia una leva turistica di primissima importanza perché aggiunge al numero classico di turisti una notevole presenza di visitatori siciliani che dopo avere effettuato la visita restano così colpiti e desiderosi di poter rivivere altre esperienze al Palazzo.  Ciò rappresenta una carta vincente nella economia turistico/culturale perché fidelizza turisti e cittadini alla fruizione di un bene culturale che appartiene all’intera isola.

Tantissimi i gruppi di associazioni, club, scuole, enti che dal 19 dicembre scorso si recano al Castello per scoprire il gusto e la bellezza di una moda legata alla cultura dell’800.

Lo stesso curatore ha avuto modo di dedicare il proprio tempo ad accogliere e accompagnare personalmente importanti associazioni iblee e non solo, riscontrando nei visitatori un diffuso interesse verso questa importante testimonianza.

Obiettivo primario del curatore è che il museo diventi meta per la diffusione culturale e la formazione in cui i diversi istituti di moda possano organizzare dei corsi potendo quasi toccare con mano gli abiti esposti così da fruirne appieno.

L’Arch. Iacono è stato già contattato da diverse accademie di moda italiane ed estere e presto potrebbero avviarsi i primi gemellaggi culturali.

E’ inoltre prevista entro l’anno l’apertura della galleria del Costume di Donnafugata in alcuni ambienti del piano terra del Castello mentre nelle sale del piano nobile (primo piano) verranno organizzate a rotazione alcune mostre a tema sulla storia della moda e del costume. In ogni caso, la vasta collezione “Gabriele Arezzo di Trifiletti” va tutelata in modo da conservare e preservare adeguatamente i tessuti pertanto gli abiti saranno esposti a rotazione.

Poiché la cultura appartiene a tutto il genere umano è necessario sottolineare che il museo non ha confini di appartenenza quindi investire in cultura produce progresso e apre le porte ad un futuro migliore.

 

Marzia Paladino

 

 

 

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