Clima impazzito: verso una primavera fuori stagione a Napoli che supererà Il Cairo. Mar Mediterraneo sempre più caldo

Il mese di gennaio si conferma il più caldo di sempre secondo l’osservatorio Copernicus, con temperature eccezionalmente alte che stanno caratterizzando l’inizio del 2024. Un evento storico è atteso nei prossimi giorni: Napoli registrerà temperature fino a 18°C, superando per la prima volta Il Cairo di un grado e avvicinandosi ai valori della capitale saudita Riyad. A segnalare questa primavera fuori stagione è l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, che ha diffuso un comunicato sul clima sempre più imprevedibile del Mediterraneo.

Un Mediterraneo troppo caldo e il rischio di eventi estremi

L’innalzamento delle temperature non riguarda solo la terraferma: il Mar Mediterraneo continua a mantenere valori termici superiori alla norma, con temperature tra i 16°C delle coste meridionali italiane e i 18°C delle sponde greche, mediorientali e nordafricane. Questo fenomeno contribuisce all’innalzamento dell’instabilità atmosferica e all’aumento del rischio di eventi meteorologici estremi.

Infatti, dopo i recenti nubifragi che hanno colpito la Sicilia nord-orientale e la Calabria ionica, un nuovo fronte temporalesco proveniente dalle coste maghrebine è atteso nei prossimi giorni, con probabili impatti sulle stesse regioni e un’espansione progressiva verso nord. Le previsioni del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF) indicano scenari preoccupanti per l’Italia meridionale.

Alluvioni e frane: il disastro in Sicilia e Calabria

Nel fine settimana scorso, oltre 100 millimetri di pioggia sono caduti sulle province di Messina e Catania, con picchi che hanno raggiunto i 200 mm in alcune zone. Questi accumuli eccezionali hanno provocato l’esondazione di numerosi torrenti, come lo Zafferia, che ha sommerso l’omonimo paese con fango e detriti. Altri corsi d’acqua straripati includono la Pagliara, il Niceto, il Fiumedinisi, la Savoca, il Cozzi, il Santa Venera e il San Giovanni.

In Calabria, le province di Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone sono state flagellate da piogge torrenziali e grandinate. La Fiumarella è straripata, mentre numerose frane hanno interrotto la viabilità locale, creando disagi e danni significativi.

L’allarme della siccità: piogge torrenziali ma non omogenee

A rendere ancora più preoccupante la situazione è l’irregolarità delle precipitazioni: mentre le aree costiere sono state colpite da piogge abbondanti, le zone interne della Sicilia registrano precipitazioni molto inferiori. Solo poche stazioni di rilevamento, principalmente nelle province di Catania, Siracusa, Ragusa e Trapani, hanno superato i 10 mm di accumulo nelle 48 ore. Questo disallineamento tra le zone più colpite dai nubifragi e quelle che ne avrebbero maggiormente bisogno aggrava il problema della siccità, che resta una minaccia concreta per l’approvvigionamento idrico dell’isola.

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