CLASSIFICAZIONE AEROPORTI: COMISO NON VERRA’ PENALIZZATO MA…

Dopo le notizie diffuse da alcuni organi di stampa e da politici  le cose non stanno proprio da… funerali della struttura aeroportuale degli iblei che rischierebbe addirittura di “chiudere prima di essere aperta”.

Le cose invece stanno così: Nella classificazione degli aeroporti italiani Comiso è alla pari ad esempio con Rimini e Forlì (del Catullo di Brescia o di altre strutture meridionali nemmeno a parlare perché sono già in fallimento) con i quali ha molte, moltissime analogie come ad esempio il socio privato, i soldi (della Regione e non dello Stato perché allora Tremonti nemico di Ragusa, non firmò mai il decreto di finanziamento di alcune strutture essenziali per il funzionamento dei servizi di sicurezza che Lombardo invece fece avere al Comune di Comiso in misura di 5 milioni di euro con la finanziaria regionale dell’anno scorso), la partnership con un aeroporto internazionale (Bologna e per noi Catania) e tutta una serie di primarie qualità (cargo, vicinanza con l’Africa e con i Paesi in via di sviluppo nell’ambito dell’Area di Libero Scambio con oltre un miliardo di abitanti, etc etc.).

Che cosa non ha invece? La sicurezza dei finanziamenti regionali, la certezza che cosi stando le cose finanziamenti statali non se ne vedranno, la mancanza di un collegamento rapido con Catania (se non prima di 6 anni) per il cargo e per lo snellimento di molte procedure che Fontanarossa non può più sopportare se non con un’altra pista adeguata, la mancanza di contratti “privilegiati” con alcune Compagnie aeree specie Raynair, Air Malta, Turkish Airlines e Compagnie dell’ area Maghrebina del Mediterraneo e via di seguito.

Intanto la Regione Sicilia che deve firmare con il Ministero dell’economia la convenzione per l’Enav ci risulta abbia sollecitato a predisporre gli atti per la firma urgente del provvedimento  atteso che poi possono passare fino a sei mesi per l’attivazione dei servizi di sicurezza.

Ed allora? Allora è la strafottenza della burocrazia che impedisce all’aeroporto ma anche a chicchessia di “decollare”. Una convenzione approvata dal lato tecnico dai legali del Ministero e dalla Regione, pronta per essere firmata da giorni e giorni giace su un tavolo ministeriale (può firmare anche un dirigente e non necessariamente il Ministro o il Sottosegretario) senza che nessuno batta ciglio ed è a costo zero per lo Stato. Figurarsi se dovesse essere coperta da spesa!!!!

E’ veramente una vergogna che il nostro Paese si porta appresso da anni ed anni. Ed allora mi si faccia concludere con una imprecazione. Giuste le liberalizzazioni (vere e fasulle le seconde più delle prime) ma occorre una sola ed importante nuova liberalizzazione che vale per la Pubblica Amministrazione e per tutti gli Enti pubblici: tutti gli atti se non vengono completati entro trenta giorni si intendono approvati per il principio del silenzio-assenso. Se così fosse stato noi avremmo oggi tutte le autostrade le cui pratiche da anni, anzi da decenni, non hanno mosso un passo, tutti i porti turistici e commerciali già progettati, tutte le ferrovie progettate e mai realizzate, tutti gli autoporti, etc etc etc. pur essendoci ab initium i soldi che ora ovviamente non bastano più.

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