Centro storico di Comiso nel degrado: “Un malato in agonia”

Un centro storico degradato, una piazza cittadina sporca e deserta, le attività commerciali e artigianali che chiudono. Un quadro impietoso per descrivere ciò che accade nella città di Comiso. Il centro storico si spopola sempre di più. nei quartieri Immacolata, Grazia, Monserrato e Carlentini, si vedono sempre più case chiuse, spesso in stato di abbandono o soggette all’usura del tempo. Via via che gli anziani chiudono qualcuno mette il lucchetto per sempre a quelle porticine di piccole casette che nessuno vuole più abitare. la tipologia abitativa di quei quartieri vede la presenza di abitazioni piccole, talvolta multipiani, allorché si è deciso di allargare gli spazi per la famiglia. Ma sono abitazioni poco comode per le giovani coppie e per i loro figli che preferiscono i più comodi appartamenti dei quartieri sorti negli anni 80 -90 e le villette della cintura urbana, che vanno per la maggiore, specie dopo il periodo Covid. Così intere viuzze restano deserte e la monotonia viene rotta talvolta solo dalle nuove famiglie di immigrati che in quei quartieri trovano delle case a prezzi accessibili. Alcune abitazioni infatti sono in affitto, altre vengono messe in vendita, con cartelli apposti da anni. In pochi desiderano acquistarle. Ed i negozi storici chiudono i battenti o trasferiscono le loro sedi. Le saracinesche si abbassano per sempre.

Sandra Gianna: “Anche a Natale la città abbandonata e senza iniziative”

Sandra Gianna, neo- coordinatrice di “Europa Verde” per la città di Comiso parla di un malato in agonia. E mette sotto accusa l’amministrazione comunale rea, a suo parere, di fare poco o nulla per il rilancio dei quartieri storici. “In tutte le città della provincia, da Chiaramonte a Ragusa, da Modica ad Ispica – spiega Sandra Gianna –   le festività natalizie sono state l’occasione per ripopolare i centri storici, rivitalizzarli con luci, musiche, intrattenimenti, facendo da richiamo a turisti locali e nazionali, in alcuni casi anche internazionali. A Comiso, nulla di tutto questo!  Piazza Fonte Diana era deserta con pochissime luci, il centro storico buio e spopolato ha avuto un unico sussulto di vitalità solo grazie all’iniziativa degli esercenti commerciali che , con enormi sforzi, hanno organizzato nei giorni di festa piccole iniziative”. I problemi economici ci sono per tutti e- secondo Sandra Gianna – non basta affermare che ”non ci sono soldi” per risolvere il problema e nascondendo così, l’assenza di nuove idee per rilanciare l’economia, l’incapacità amministrativa e l’assenza di nuovi progetti che possano rivitalizzare la città”.

Lo spopolamento progressivo del centro storico

Il problema si pone da tempo. E non da pochi anni. Lo spopolamento del centro storico è progressivo e appare come un fenomeno inarrestabile. Ne sono testimonianza anche alcune scuole del centro storico, che vedono in calo le iscrizioni di bambini residenti nel quartiere e vengono frequentate spesso o da bambini provenienti da altri quartieri o da bambini nati in Italia da famiglie di origine straniere. Anche la scuola costituisce un paradigma per leggere la città e le sue evoluzioni nel tempo.

Comiso, nei prossimi mesi, sarà alle prese con l’avvio del percorso di revisione del Piano Regolatore. Che oggi ha assunto il nome più altisonante di PUC (piano urbanistico comunale). In quella sede si dovrà affrontare questo problema. Che ha molte cause e forse nessun responsabile diretto, ma che chiama in causa tutti per un’assunzione di responsabilità e per un tentativo estremo di guardare in modo nuovo al futuro della città. Per evitare i quartieri ghetto che non piacciono a nessuno e che anche da un punto di vista sociale costituiscono un rischio che nessuno può permettersi. Integrazione è una parola di cui si parla spesso, magari per piccole iniziative. Ora forse è tempo di pensare a come questo termine possa tradursi anche in scelte urbanistiche precise. E in politiche sociali adeguate.

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