CASTILLETTI: LOMBARDO VUOLE CONGELARE LE SOMME; NON GLIELO PERMETTEREMO

“Il solo timore che, ancora una volta, così come accaduto in passato, al fine di far passare una certa linea politica, si metta mano, bloccandola, alla legge 61/81, meglio conosciuta come legge su Ibla, ci indigna e ci invita tutti ad una pronta mobilitazione”. E’ il coordinatore provinciale del Pid, Vincenzo Castilletti, ad affermarlo dopo aver preso atto delle dichiarazioni fatte dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che, domenica scorsa a Ragusa, rispondendo ad una valutazione fatta dal coordinatore cittadino degli autonomisti, Tonino Solarino, sulla mancanza di equilibrio delle somme spese nei centri storici, a netto vantaggio del quartiere barocco piuttosto che della parte superiore della città, ha ventilato l’ipotesi di un congelamento delle risorse finanziarie contenute nella stessa legge, per il 2011, al fine di consentire la variazione del regolamento.

“Sarebbe come dire – aggiunge Castilletti – che si sta avallando un altro proditorio attacco alla città di Ragusa e agli strumenti normativi che hanno permesso alla stessa di svilupparsi in maniera brillante, diventando meta di tanti ed interessati visitatori. Speriamo che Lombardo abbia pronunciato questa intenzione in un accesso di foga dialettica e che si ricreda dall’utilizzare un simile sistema che ci spingerebbe ad appoggiare in modo incondizionato il sindaco Nello Dipasquale che, così come già fatto in altre occasioni, manifesterebbe, anche con azioni significative, tutto il proprio dissenso rispetto a tale ipotesi. Non si può consentire un blocco di risorse finanziarie che vengono costantemente utilizzate per il rilancio dei centri storici del capoluogo ibleo. Sarebbe un disastro voluto”.

Sulla delicata questione interviene anche il presidente del Consiglio comunale di Ragusa, Titì La Rosa, esponente del Pid ibleo. “A parte il fatto che la legge su Ibla – chiarisce – è stata pensata, inizialmente, per il quartiere barocco (basta far caso a come si chiama), nel corso degli anni la stessa è stata utilizzata anche per recuperare la parte superiore della nostra città. Magari le percentuali di utilizzo saranno differenti. Ma, mi pare, che proprio di recente Ragusa ha potuto usufruire, proprio nella parte alta, di abbellimenti specifici, come, ad esempio, il recupero di piazza San Giovanni. E, comunque, che senso ha soffiare benzina sul fuoco se poi il risultato che si ottiene è quello di far congelare le somme? Il regolamento può essere rivisto ma seguendo le logiche di una riperimetrazione che non può mettere sullo stesso piano piazza Duomo con via Archimede. Altrimenti, si perde la ragion d’essere, il senso stesso che ha portato alla stesura della legge in questione”.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it