Cassa Integrazione in deroga, polemiche e annunci. Ma alla fine, solo 1 lavoratore su 3 ha ricevuto il via libera

La vicenda è nota a tutti e ha tenuto banco per giorni. Sono passati quasi due mesi dalle richieste per la cassa integrazione in deroga e, secondo i dati INPS aggiornati al 21 maggio, solo un lavoratore su tre ha avuto il via libera. Sono esattamente statie approvate le richieste di  25.270, per un totale di 56.364 lavoratori.

Ma tutti noi ci ricordiamo la conferenza stampa del 7 maggio scorso, in cui l’assessore Scavone e il governatore Musumeci, parlavano di grandi risultati raggiunti e, soprattutto, di “accelerazione” che sarebbe stata in corso. E tutto questo è avvenuto, lo ricordiamo, in seguito alle dimissioni del capodipartimento del lavoro, Giovanni Vindigni. Come si ricorderà, scoppiò una polemica feroce circa la possibilità di elargire un bonus da dieci euro ai dipendenti regionali per “smaltire” le pratiche, bozza che fu poi ritirata e che costarono le dimissioni a Vindigni.

Ma secondo quanto riporta accuratamente Repubblica Palermo, un cambio di passo, in effetti, a cavallo della polemica sul bonus da 10 euro a pratica c’è stato: il 3 maggio l’Inps certificava di avere ricevuto dalla Regione i decreti per 9.666 lavoratori, il 6 era arrivata a quota 13.348, il giorno dopo a 16.949, il 10 maggio a 27.530. Poi, però, c’è stato un nuovo rallentamento: il 12 maggio l’avanzamento era arrivato a quota 30.749, una settimana dopo a 52.042. Adesso, appunto, 56.364: nello specifico si tratta delle richieste di 25.270 aziende a fronte delle 27.066 che la Regione ha trasmesso all’Inps. Gli altri 1.800 decreti, secondo l’istituto di previdenza, devono essere restituiti al mittente o ancora istruiti.

A far inceppare il sistema, secondo gli imprenditori, e le associazioni di categoria che lamentano questo stato di cose, è  ancora l’iter farraginoso. Tanti lavoratori attendono ancora oggi l’erogazione del sussidio, tante altre pratiche non vengono espletate perché incomplete nella parte riguardante l’indicazione del nominativo del legale rappresentante per aziende individuali.

Molte ditte individuali stanno ricevendo un’e-mail da parte del dipartimento Lavoro, in cui viene comunicata la respinta della pratica perché incompleta nella parte riguardante l’indicazione del nominativo del legale rappresentante. Impossibile non notare il macroscopico errore: in una ditta individuale il legale rappresentante è il datore di lavoro. Questo errore, era stato sottolineato anche dalla ConfCommercio di Ragusa.

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