Dal 2007 ad oggi. Una storia lunga quella delle case popolari a Pozzallo. Ammatuna interpella il direttore regionale della Protezione civile, Salvo Cocina

A conclusione della seduta straordinaria del Consiglio comunale il sindaco Roberto Ammatuna ha deciso di prendere carta e penna e scrivere all’ingegnere Salvo Cocina, a capo della Protezione civile regionale. A lui verrebbe richiesto di pronunciarsi sul pericolo che si corre nelle palazzine dei lotti 12, 13 e 14 di piazzale Italia a carico delle quali pende un’ordinanza sindacale emanata nove giorni fa dal primo cittadino. Nella mattinata di oggi i fari si sono accesi sulla seduta del Consiglio comunale, convocata dalla presidente Quintilia Celestre in via straordinaria. Alla riunione, che si è tenuta nella sala riunione del comando di Polizia Locale di via Torino, hanno partecipato parecchi assegnatari degli alloggi in rappresentanza delle 48 famiglie che in tempi brevi sono chiamati a lasciare le abitazioni e trovare nuove sistemazioni seppure con spese a carico della Regione.

Un dossier di 74 pagine messo assieme dall’Iacp di Ragusa racconta la “storia”, a partire dal 2007 ad oggi, di queste case popolari. E’ pervenuto a palazzo La Pira lo scorso 17 aprile, con protocollo in arrivo n. 10520. Poi l’ordinanza sindacale emessa il 19 aprile scorso.

In esso è assemblata tutta una serie di documenti che testimoniano di sopralluoghi, verifiche, richieste di finanziamenti, verbali congiunti, studi tecnici, analisi strutturali e carotaggi, incarichi a professionisti, indagini geognostiche e prove di laboratorio, calcoli su planimetrie ed edifici indirizzate a conoscere il reale ammontare dell’erosione dei coefficienti di sicurezza. Tutta una “storia” scritta dagli enti coinvolti: dall’Iacp al Comune, alla Regione, al Genio civile. Dalle carte si evince sia il fatto che si sarebbe sotto la soglia di sicurezza prevista dalla normativa e sia l’osservazione che nelle condizioni normali di esercizio non ricorrono gli estremi per lo sgombero degli edifici. Questione delicata, quindi. Su di essa, due giorni, fa il deputato regionale Ignazio Abbate aveva tenuto ad osservare che “da una prima lettura delle relazioni tecniche trasmesse dallo Iacp non emergerebbero elementi tali da dichiarare i locali inagibili e quindi giustificare uno spostamento forzato dei residenti in altra sistemazione”

L’appello del sindaco Ammatuna a lavorare tutti per quanto di meglio si possa dare alle 48 famiglie.

“Lavoriamo tutti insieme per avere più forza e risolvere nel modo meno traumatico possibile una vicenda che ha come protagonisti alcuni concittadini che debbono essere aiutati con tutte le nostre forze – ha commentato il primo cittadino – un grazie di cuore alla Prefettura di Ragusa per il grande impegno profuso nel salvaguardare gli interessi delle famiglie così drammaticamente coinvolte, a tutela della loro integrità fisica e nelle more di una sistemazione organica e definitiva delle criticità. Io, intanto, a conforto di questa vicenda chiedo di conoscere il parere della Protezione civile regionale”.

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