Caso Bramini, Tringali contro Faraone e Dipasquale

*Continua la polemica politica sulla vicenda dell’imprenditore Sergio Bramini che è fallito a Monza a causa di crediti dovuti dallo Stato e da vari enti pubblici, alcuni dei quali della provincia di Ragusa. Il senatore Davide Faraone ha contestato Luigi Di Maio che è andato in visita dall’imprenditore e ha detto che Di Maio dovrebbe vergognarsi perchè a causare questa situazione in parte avrebbe colpa anche il Comune di Ragusa amministrato proprio dai 5 Stelle. E’ arrivata la replica del sindaco di Ragusa, Federico Piccitto che ha detto che è tutto falso e che querelerà Faraone. Adesso arriva anche il duro intervento del candidato a sindaco Antonio Tringali, sempre del Movimento 5 Stelle, che contesta Faraone e non perde l’occasione per far riferimento anche all’on. Nello Dipasquale, ricordando che oggi è del Pd e un tempo era di Forza Italia. Ecco la dichiarazione completa di Tringali sul caso: *
*“Davide Faraone dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa. L’esponente del Pd, invece di complimentarsi con chi, come Luigi Di Maio, ha incontrato un imprenditore onesto, che ha visto fallire la sua attività a causa di crediti non riscossi dallo Stato, sparge falsità e addossa la colpa al comune di Ragusa, che non c’entra proprio nulla. Delle due l’una: o è in malafede o è ignorante. Comprendiamo che il fallimento delle politiche del Pd nel Mezzogiorno e nel resto d’Italia, punite severamente dagli italiani che sono andati alle urne lo scorso 4 marzo, ancora brucia a Faraone, ma non per questo siamo disposti a tollerare le sue menzogne. Il luogotenente di Renzi ha confezionato una figuraccia da matita blu. Pur di attaccare Luigi Di Maio, che ha manifestato appunto vicinanza all’imprenditore Sergio Bramini, che rischia lo sfratto per bancarotta, pur vantando crediti per 4 milioni di euro dalla Pubblica amministrazione, ha puntato il dito a caso, contro l’amministrazione 5 stelle di Ragusa, accusata di non aver trasferito le somme necessarie a pagare l’azienda di Bramini. Ebbene signor Faraone, la verità è che i crediti spettanti all’imprenditore Bramini, e lo dicono i documenti ufficiali, derivano da un mancato trasferimento dell’Ato Ragusa, non del Comune di Ragusa! E’ possibile che il navigato Faraone non conosca la differenza? Le somme che Bramini vanta dall’ambito territoriale sono riferite, quindi, ai servizi svolti per la gestione delle discariche di Scicli e Vittoria. Il comune di Ragusa, che faceva parte dell’Ato poi liquidato, conferisce da sempre in un’altra discarica, gestita da un’altra ditta. E c’è di più: tra i soci dell’Ato, sempre documenti alla mano, Ragusa risulta esser stata sempre la più virtuosa nei pagamenti. Non si agiti Davide Faraone, che in città abbiamo visto solo per cercare consensi per l’ex sindaco di Forza Italia, Nello Di Pasquale, oggi renziano di ferro, con una poltrona garantita all’Assemblea regionale: per questa volta non gli segneremo il 2 in pagella. Ma studi, Faraone, e chieda scusa. Un po’ di vergogna, vedrà, le eviterà altre sonore bocciature. **Ps. Un consiglio. Magari vada anche lei a dare la sua solidarietà al signor Bramini, forse potrebbe imparare qualcosa”.*

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