Caro bollette per il servizio idrico a Ispica. Necessario parlarne in Consiglio: otto consiglieri ne chiedono la convocazione urgente

Otto consiglieri comuni in campo a difesa della cittadinanza e dal continuo arrivare di esose bollette di Iblea Acqua riferite al servizio idrico. A firmare la richiesta sono Paolo Monaca per la lista De Luca, per Rinascita Ispicese Serafino Arena e Antonella Denaro, per il Pd Gianni Stornello e per la lista Muraglie, Pierenzo Muraglie, Giovanni Muraglie, Carmelo Oddo e Angelina Sudano. “Sulla scorta delle segnalazioni ricevute, gli importi di queste bollette, calcolate su stime presunte, risultano essere maggiorati rispetto al recente passato  spiega Paolo Monaca – chiediamo di vederci chiaro e auspichiamo che l’intricata situazione possa essere esaminata nell’unico luogo, per la città di Ispica, deputato a ospitare dibattiti del genere, vale a dire il Consiglio comunale”.

La questione era stata già discussa a livello provinciale nei giorni scorsi.

Erano stati in otto i consiglieri comunali di sei comuni della provincia di Ragusa, compresi Paolo Monaca e Serafino Arena di Ispica, a sollevare il problema. “Abbiamo messo in rilievo una serie di anomalie circa la scelta di modalità di gestione dell’acqua pubblica che sarebbe stata fatta a discrezione della politica quando invece la scelta suddetta, piuttosto, competeva a soggetti terzi – spiega ancora Paolo Monaca – la soluzione della gestione in house, così come indicato dall’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, rappresenta l’eccezione e non la regola. E per questo è stata inoltrata una segnalazione alla stessa Anac. Ora le bollette che, a Ispica, continuano ad arrivare ai cittadini senza un istante di tregua e la richiesta di chiarimento per evitare che questo disagio possa pesare sulle spalle della comunità locale già messa a dura prova da problemi di vario tipo. E’ opportuno sottolineare che i cittadini ispicesi, e ragusani in generale, non possono trasformarsi in meri finanziatori della società pubblica Iblea Acque visto che la stessa è senza capitali di fatto perché i 100.000 euro versati dai Comuni diciotto mesi fa, in fase di costituzione, sono già stati tutti spesi. Ai cittadini – conclude Monaca – prima di ogni altra cosa, interessa soprattutto potere contare su un servizio efficace ed efficiente e non più ricevere presso le proprie abitazioni bollette totalmente ai limiti della legittimità visti gli errori su letture, consumi e componenti familiari, per non dire anche di attività commerciali già chiuse da anni che, ancora oggi, hanno ricevuto le bollette in questione”.

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