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Bufera sul Consorzio autostrade Siciliane: facevano assumere i parenti. E non solo
26 Giu 2020 09:41
E’ bufera sul Cas, il consorzio autostrade siciliane e sugli imprenditori che avrebbero siglato un patto corruttivo per la messa in sicurezza della Messina-Palermo e della Messina-Catania. Sono accusati di corruzione, falsità ideologiche, turbativa d’asta e truffa: questi i reati ipotizzati dalla Procura della Repubblica di Messina, diretta da Maurizio De Lucia.
Sono tre le misure cautelari eseguite dalla Direzione investigativa antimafia messinese: arresti domiciliari per Angelo Puccia, 60, anni ingegnere, funzionario del Cas, e consigliere comunale a Castelbuono. Sospensione dai pubblici uffici per Alfonso Edoardo Schepisi, 68 anni, altro ingegnere e funzionario del Consorzio. Divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione per Fabrizio Notari, 62 anni, imprenditore milanese, rappresentante legale della Notari Luigi Spa. Altri cinque imprenditori sono solo indagati.
Puccia, che all’epoca era responsabile unico del procedimento, e Schepisi avrebbero attestato che l’offerta “anormalmente bassa” era “attendibile ed affidabile” e che “le giustificazioni documentate” fossero “sufficienti ad escludere l’incongruità dell’offerta”. In cambio sarebbero stati assunti alcuni loro familiari e amici nell’azienda di Notari.
Gravi irregolarità sarebbero emerse nell’appalto per il sistema di sicurezza delle gallerie. Schepisi, con l’avallo di Puccia, “predisponeva la documentazione finalizzata a percepire indebitamente gli incentivi previsti dal Consorzio per i progettisti, pari a 47.000 euro, non conseguendoli solo per cause non dipendenti dalla propria volontà consistiti in irregolarità formali”.
Sarebbero stati truccati anche gli appalti per il ripristino dell’asfalto drenante”del viadotto Calamo, lungo la A/20, e per la riapertura galleria Sant’Alessio, sita lungo l’autostrada A/18 Me-Ce.
Emblematico il caso degli appalti per i “lavori di messa in sicurezza” delle gallerie “Tindari” e “Capo d’Orlando”, lungo la A/20 Messina-Palermo. Si tratta di lavori – dall’importo complessivo a base d’asta, di circa 25 milioni di euro – aggiudicati nell’anno 2015 all’ATI Luigi Notari S.p.a. – Costruzioni Bruno Teodoro S.p.a, ditta in cui lavoravano familiari e persone vicine ai due funzionari indagati. Per gli inquirenti le assunzioni sarebbero state funzionali all’aggiudicazione dell’appalto.
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