ATTENTI AL GIOCO DELLE TRE CARTE APPLICATO ALLA POLITICA

Pronti a prendere le distanze dai partiti di cui, protagonisti nel bello e nel cattivo tempo, hanno fatto parte per anni, alcuni noti protagonisti della politica di casa nostra, accarezzando il sogno riciclatore di liste civiche antirigetto, lanciano oggi proclami incredibili.

Come se bastassero simboli nuovi e sigle più o meno ad effetto per scongiurare l’irreversibile processo di disaffezione dei cittadini nei confronti dei protagonisti di tanta miserevole politica delle chiacchiere, degli annunci, del nulla, del disastro economico e sociale, delle gravissime ferite inferte all’umanità.

Nessun alibi per nessuno. Componenti della maggioranza o dell’opposizione. Di centro, di destra e di sinistra. Evviva Beppe Grillo? La protesta del comico genovese, nonostante l’apparente escalation, non ci interessa. Per cultura e formazione abbiamo grande rispetto per le istituzioni e per l’architettura democratica del Paese. Che va però rivista e corretta. Senza ulteriori indugi. Di certo non ci schiereremo mai per la politica del tanto peggio, tanto meglio. Siamo però per un rinnovamento forte e rigeneratore. In Italia. In Sicilia. Nei Comuni. Che deve essere anagrafico e di metodo. In modo da dare voce a chi vuole fortissimamente dire no ai privilegi della Casta, allo sperpero delle risorse, allo strapotere delle banche, al clientelismo divoratore di risorse, alla pochezza di alcuni rappresentanti del popolo che, intruppati in schemi vecchi e logori, hanno contribuito colpevolmente a lacerare e distruggere il tempio della democrazia.

Nessuno dei soliti noti si illuda. Parentesi chiusa. Facciano dignitosamente un passo indietro.

Siamo all’epilogo di una storia di mala politica che ci ha regalato 2000 miliardi di euro di debito pubblico, disoccupazione, miseria, suicidi, saccheggio di risorse economiche, di ricchezze naturali e ruberie infinite, consumate con il benestare di quelle stesse persone che, ironia della sorte, sono state elette dal popolo per tutelare e difendere la dignità umana, legiferando nell’interesse della collettività e a difesa del bene comune.

 

 

 

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