È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
ATTACCO DEL CONSIGLIERE SALONIA SULLA QUESTIONE DEL CENTRO STORICO
24 Feb 2011 13:30
Il Consigliere Gianluca Salonia dell’Idv ci ha fatto pervenire la seguente nota a proposito della questione relativo al centro storico .“In questi giorni si è parlato molto del centro storico di Ragusa superiore e questo è un fatto sicuramente positivo se non fosse per il sospetto che tutto sia legato alle imminenti elezioni amministrative. Ho partecipato al recente incontro presso l’aula magna della facoltà di giurisprudenza perché ritengo sia utile affrontare le problematiche che affliggono il quartiere in questione che risulta essere il cuore del centro storico di Ragusa superiore attraverso l’ascolto e il confronto. I dati che mi hanno colpito profondamente sono quelli legati allo spopolamento progressivo ed inesorabile che in particolare questo quartiere ha subito nel corso degli anni.
Basti pensare che il quartiere San Giovanni nel 1951 contava ben 13.500 residenti, nel 61 erano 12.000, nel 71 erano 10.000, nel 1981 scendevano a 7.500, nel 91 a 5.500, nel 2001 a 4.500 e infine nel 2011 si stima siano meno di 3.500 di cui almeno 1.200 cittadini stranieri! Rispetto a questi numeri disarmanti ho solo una cosa da dire con chiarezza e convinzione: la politica ha fallito miseramente! Quello che dovrebbe essere il gioiellino di Ragusa, ricco di servizi, attività commerciali, culturali, sociali e tanti cittadini felici di viverci e di incontrarsi, invece è tutto l’opposto. La politica urbanistica attuata in questi anni è chiara, ovvero spostare tutto in periferia, servizi, attrattive, cittadini, in nome di una Ragusa in espansione in cui far nascere come funghi centri commerciali, villette e appartamenti. Tutto questo ha letteralmente raso al suolo il tessuto sociale ed economico del centro storico di Ragusa superiore.
Ibla fortunatamente ha conosciuto un destino diverso grazie alla legge 61/81 ma sopratutto grazie a politiche diverse e ad una maggiore attenzione. Voglio evidenziare come di tutto il centro storico di Ragusa superiore proprio il quartiere di San Giovanni avrebbe dovuto beneficiare della 61/81, visto che per la maggiore il quartiere rientra nel perimetro della suddetta legge ma in questi decenni pochissimo è stato concretizzato (ad esempio la ristrutturazione di Piazza San Giovanni) mentre per il resto solo proclami e fiumi di parole con risultati evidenti. Basta soffermarsi sui numeri delle attività commerciali che in questi anni hanno chiuso i battenti e sopratutto sul numero dei residenti che a oggi rispetto al 1951 nel quartiere San Giovanni sono diminuiti “solamente” di 10.000 unità!
Ovviamente non occorre sottolineare come davanti a questi numeri l’ultima cosa che andava fatta come atto prioritario era l’approvazione delle aree PeeP che sposteranno ulteriormente in periferia altre migliaia di giovani coppie mentre, semmai, occorreva dare priorità al Piano Particolareggiato con specifici incentivi anche economici alle giovani coppie che volevano e vogliono abitare in centro!
Solo per ricordare quali sono le potenzialità di questo quartiere ricordo che vi si trovano: la cattedrale di San Giovanni (patrimonio Unesco), la Badia, la facoltà di Giurisprudenza, Palazzo Garofalo, la chiesa di San Sebastiano, lo splendido “curtiggiu” di via Rosa, Palazzo Zacco, il teatro della Curia Vescovile, il Palazzo della Prefettura, il Ponte Vecchio, la Biblioteca (che sarà presto spostata in periferia quando l’università in questo momento è a dieci metri!) Piazza Poste, il Teatro Marino, l’ex Fabbrica del giaccio e il centro servizi culturali in via A. Diaz, la Rotonda, via Roma, Sala Avis, Camera di Commercio, Piazza Libertà, il museo archeologico (che si vuole spostare a Ibla!), la raccolta civica Cappello, il museo militare, ecc. In questo contesto un plauso va fatto alle realtà sane che resistono, quali le parrochie che sono un sicuro punto di riferimento, o le scuole capaci di creare con un serio lavoro una vera integrazione o ancora i commercianti che continuano a credere nella rinascita di questo contesto.
E un plauso va fatto al “Laboratorio Insieme in Città” che ha previsto uno studio, con caratteristiche scientifiche e realizzato in collaborazione con l’Università di Catania, che dovrebbe servire non soltanto a favorire una maggiore e più diffusa conoscenza dell’enorme storico patrimonio immobiliare ma anche a favorire una variazione, una sorta di rivoluzione culturale, mentale, tra i ragusani che dovrebbero tornare a vivere nel centro storico. Un plauso in particolare a persone come il Professor Flaccavento e sua figlia Gaudenzia che attraverso alcune passeggiate nel centro storico hanno saputo attirare centinaia di cittadini di domenica mattina per svelare e far conoscere meglio questa realtà ormai dimenticata tra vie e curtiggi.
Infine voglio sottolineare come Italia dei Valori, partito a cui appartengo, ha posto come condizione prioritaria, nel programma per il governo della città, il recupero del centro storico di Ragusa superiore attraverso una politica urbanistica diversa da quella attuata fino ad ora per passare dalle parole ai fatti concreti coerentemente con le battaglie intraprese in questi anni, battaglie che hanno visto partecipazione popolare, petizioni e sopratutto proposte concrete.
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