ARRESTATO COLTIVATORE DIRETTO…DI CANNABIS

 

I militari del nucleo investigativo provinciale carabinieri di Ragusa hanno arrestato un giovane comisano con l’accusa di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti.

Ieri pomeriggio una pattuglia con auto civetta della squadra antidroga nel nucleo investigativo provinciale dei carabinieri di Ragusa stava pattugliando la città di Comiso in carca di facce note di spacciatori e di situazioni sospette che potessero suggerire la presenza di attività di spaccio di stupefacenti. Nel transitare da una via del centro urbano, nei pressi ella villa comunale, uno dei due carabinieri è stato attratto da qualcosa che aveva visto sul terrazzo di una palazzina. Una bella pianta verde rigogliosa, di un verde brillante molto simile a quello della canapa indiana… e da lontano anche le foglie apparivano avere la tipica forma digitata della cannabis…

I due militari decidono di fare un altro giro per vedere meglio e in effetti si rendono conto che quella pianta non è un ficus ornamentale da ufficio ma cannabis.

In pochi minuti si sono documentati presso la stazione carabinieri di Comiso scoprendo che in quell’abitazione abita una famiglia con un figlio ventenne. Sono quindi andati a suonare al campanello e, nello stupore dei genitori, sono entrati per una perquisizione antidroga.

Nelle camera del giovane hanno trovato tutto il necessaire del coltivatore diretto fai-da-te di cannabis: un vaso con una pianta di marijuana dell’altezza di circa un metro e uno con un’altra pianta in via di sviluppo, sui venti centimetri, vasi con semi già impiantati, quasi novanta semi di canapa, vitamine e sangue di bue per concimare la terra dei vasi, cesoie, coltelli, taglierini, buste e carta stagnola per confezionare l’“erba”, due bilancini di precisione, una bottiglia con marijuana in infusione nell’alcool, una serra in miniatura con l’interno rifrangente e una lampada alogena per illuminare e riscaldare la pianta di cannabis e farla crescere meglio, e, infine, circa dieci grammi di marijuana “pronta all’uso”.

Il giovane, il ventitreenne Simone Iurato, celibe, nullafacente, incensurato, è ovviamente stato arrestato per il reato di produzione e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e accompagnato in caserma per i rilievi foto-dattiloscopici.

Sentito il pubblico ministero di turno, in considerazione dell’incensuratezza a Iurato sono stati concessi gli arresti domiciliari. Convalidati gli atti dell’arresto il ragazzo è stato poi rimesso in libertà poiché il quadro probatorio è consolidato e l’arrestato è incensurato.

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