Archeologia: recuperato un altro rostro della Battaglia delle Egadi

Il mare delle Egadi continua a rivelare preziosi tesori archeologici, arricchendo ulteriormente la nostra comprensione della storia antica. Durante l’ultima campagna di ricerche effettuata ad agosto, è stato recuperato un nuovo rostro in bronzo, trovato a circa 80 metri di profondità. Questo straordinario reperto è stato recuperato dai subacquei della “Society for Documentation of Submerged Sites” (Sdss) con l’ausilio della nave oceanografica “Hercules”, un mezzo che negli anni ha permesso di individuare e riportare alla luce numerosi artefatti legati alla Battaglia delle Egadi, un evento chiave del III secolo a.C.

Il rostro

Il rostro è stato subito trasferito nel laboratorio dell’ex Stabilimento Florio di Favignana, dove gli archeologi della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana stanno esaminando le sue caratteristiche. Sebbene le concrezioni marine impediscano per ora di verificare la presenza di iscrizioni, la decorazione a rilievo raffigurante un elmo Montefortino con tre piume rispecchia quella degli altri rostri recuperati negli ultimi anni.

La scoperta di questo 27° rostro conferma la straordinaria importanza dei fondali delle Egadi come fonte di informazioni sulla storica battaglia navale tra Romani e Cartaginesi. La battaglia, combattuta nel 241 a.C. a nord-ovest dell’isola di Levanzo, segnò la fine della prima guerra punica e il conseguente dominio romano sul Mediterraneo. I reperti ritrovati in questi anni, tra cui 30 elmi Montefortino, due spade, monete e numerose anfore, offrono uno spaccato vivido di questo scontro epocale.

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