APPROVATO IL PIANO DI ZONA PER IL TRIENNIO 2013-2015

Approvato il Piano di Zona per il triennio 2013-2015. L’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali ha comunicato che il Nucleo di Valutazione ha espresso parere di congruità definitiva del Piano di Zona del Distretto socio-sanitario D43, relativo ai Comuni di Vittoria, Comiso e Acate, per il triennio 2013/2015, per un finanziamento complessivo, di cui al  Fondo Nazionale Politiche Sociali 2010 – 2012 Legge 328/2000, di euro 1.214.864,17.  Per il Comune di Comiso sono stati approvati cinque progetti, per un costo complessivo nel triennio di euro 355.383,00, e specificatamente: Servizio per malati di Alzheimer, Misure di sostegno al reddito e di integrazione sociale, Casa appartamento per disabili psichici, Centro affidi, Centro di aggregazione per minori. Legittima soddisfazione è stata espressa dal sindaco Filippo Spataro e dall’assessore alle Politiche della Famiglia  Vittorio Ragusa. Quest’ultimo  ha rilevato che “si tratta di servizi importanti per l’utenza che vive situazioni di disagio morale e/o soprattutto economico o, ancora, patologie a rilevante impatto e fortemente limitanti, sia per la persona che ne è affetta sia per la famiglia. L’approvazione di questi cinque progetti premia indubbiamente anche tutto coloro che hanno lavorato al fine di pervenire a questo importante risultato. L’Amministrazione in carica – ha concluso l’assessore Ragusa – conferma in questo modo il suo perenne impegno a sostegno delle famiglie e delle persone. Le attività finanziate, infatti, permetteranno di offrire ai nostri concittadini servizi a carattere continuativo finalizzati a superare o gestire le emergenze, soprattutto a migliorare il contesto sociale di questa particolare tipologia di utenza”. “Grazie ai progetti finanziati – ha commentato il sindaco Spataro -, che integrano un sistema di servizi già robusto, il tessuto sociale comisano continua ad essere destinatario di un’ampia gamma di servizi sociali al fine di  assicurare il maggiore grado di autonomia personale e di integrazione sociale alla persona, si promuove altresì  un sostegno costante alla famiglia, si limita, per quanto possibile,  l’ospedalizzazione dei malati. Per quanto lo specifico dei malati di Alzheimer, è importante fornire un supporto psicologico e sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo a una patologia in cui si registra, purtroppo, un trend in crescita. Infine vi è un campo d’intervento che riguarda le cosiddette nuove povertà. Questo tipo di attività è diretta a cittadini indigenti a forte rischio di esclusione sociale. Tra gli obiettivi che i progetti si propongono di raggiungere vanno segnalati l’attivazione di reti di sostegno per recuperare percorsi di inclusione sociale, sviluppare le politiche sociali di prevenzione dei percorsi di povertà, monitorare a livello locale il fenomeno articolato della povertà, potenziare le modalità di accesso ai servizi, recuperare i rapporti col mondo del lavoro e favorire la diffusione di una cultura del non assistenzialismo, costruire una rete di solidarietà per favorire l’integrazione e la reintegrazione sociale e lavorativa delle persone”.

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