ANGELO SCIASCIA: E’ IL MOMENTO DI CAMBIARE

 

 Sono passati  quasi 50  giorni dalle elezioni  e come vediamo non si riesce a fare un governo. Napolitano ha nominato  i Saggi, ma non si hanno notizie di  quel che stiano facendo.
Il problema è solo uno:  ogni parte politica vuole far valere le proprie ragioni, senza minimamente curarsi dei bisogni impellenti della gente. Manca la cultura del buon senso condivisa, quel buon senso che dovrebbe dare delle risposte immediate al nostro Paese.
Diciamolo chiaramente,  non c’è  più  ne’ destra ne’ sinistra, né centro,  non  ci sono ideali, valori, etica, morale,  c’e’ solo una corsa alla poltrona.
Oggi noi cittadini siamo costretti a difenderci da chi invece dovrebbe proteggerci e tutelare i nostri “DIRITTI”. Mi sovviene ogni tanto quella famosa frase che dice: Lo Stato siamo  noi. Non è vero che lo Stato siamo noi.  C’e’ , al contrario,  uno   Stato oligarchico, dove a prendere le decisioni sono sempre i soliti noti, ed è incomprensibile capire come  più ci maltrattano e  più la gente li voti.
A parer mio, tutto ciò e’ da addebitare all’ignoranza  diffusa che c’è nel nostro Paese.  Quindi più la gente e’ ignorante più la puoi controllare e   condizionare,  con false promesse e lusinghe.
Tutte le leggi, gli ordinamenti e le costituzioni sono stati scritti per contrastare l’eccezionalità dei  comportamenti umani che vanno contro ad ogni principio etico e morale.
Oggi, invece, l’eccezione è diventata una regola, quindi l’interesse particolare e personale è stato sostituito a  l’interesse collettivo e quindi la giustizia e la verità cessano di essere  obiettivi da perseguire.
Per chi ha un minimo  di buon senso, comprende che la situazione di degrado in cui ci troviamo non è più sostenibile. Se davvero i nostri politici pensassero al bene collettivo, smetterebbero questa diatriba sterile, inconcludente, che vede i cittadini schierati gli uni contro gli altri dentro una guerra tra poveri.
Allora, smettiamola di litigare tra noi, semplici comuni mortali. Non avete ancora compreso che facciamo il loro gioco? Siamo noi cittadini con tutti gli strumenti che la democrazia ci offre, che dobbiamo liberare il nostro Parlamento  da  tutti questi soggetti che  , al bene comune e allo stato di diritto, hanno anteposto  privilegi, interessi particolari e impunità. Il nostro perseverare in questo atteggiamento non fa altro che compattare tutti questi personaggi e rafforzarne il Potere. Non vogliamo politici di basso profilo, come ad esempio  il Presidente della Camera, che preferisce dare la casa ai Rom ancor prima che darla alle famiglie Italiane, o alla Lombardi che si rivolge al Presidente della Repubblica in modo indecoroso, apostrofandolo Nonnino. Non vogliamo tali personaggi, assurti oggi al rango di grandi “DISEDUCATORI”
Non ci servono i commercianti della comunicazione, che dispensano alla nostra società, ignoranza, volgarità, qualunquismo e miseria morale.
Dobbiamo, se vogliamo uno Stato migliore, promuovere la passione per il bene comune, l’orgoglio per uno stato di diritto reale e ristabilire il senso  di giustizia. Vogliamo una democrazia partecipata, con una legge elettorale, dove il cittadino possa scegliersi il politico a cui si sente piu’ vicino, senza alcun condizionamento, paletti ideologici e/o interessi personali.Basta con i privilegi, che non fanno altro che alimentare le tasche di una massa di cialtroni senza PRINCIPI ETICI E MORALI.
Se vogliamo che questo accada, dobbiamo liberare questo Paese, da tutti quei politici corrotti, dai tanti lecchini, dai banchieri senza scrupoli, che sono stati la causa della drammaticità che stiamo vivendo.
E’ questa la strada da seguire, ogni altra scelta diversa da questa, non sarà che un ennesimo atto di masochismo che ci trascinerà dentro un baratro senza fine.
La libertà vera si conquista mettendo da parte, pregiudizi, egoismi, personalismi, interessi particolari e ideologie, che non fanno altro che impedire di avere un quadro oggettivo della realta’ delle cose.
Non ci sono piu’ risorse e così continuando  lasceremo ai nostri figli e ai nostri nipoti, un debito che non potranno mai onorare, ma ancor peggio  non avremmo lasciato quel bagaglio di valori umani, morali e principi etici che i nostri cari politici hanno svenduto a fronte di subdole lusinghe e promesse di libertà.

 

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