Amata, mai dimenticata e sempre vincente: l’ultima causa dell’avvocato Roberta Galfo, vinta dopo la morte

E’ una storia di truffe e clonazioni di carta bancomat. Oggi, la sentenza del tribunale di Lecce ha dato ragione ad un pensionato che è stato seguito dallo studio Galfo di Modica. La causa, era stata preparata dalla compianta Roberta, scomparsa il luglio  2020 a 60 anni a causa di un male incurabile. E oggi, anche se Roberta non c’è più, arriva la vittoria.

La banca deve restituire i soldi al correntista se questo e’ vittima di truffa da clonazione della sua carta bancomat. Con la sentenza n. 2455/2020, il Tribunale di Lecce ha ritenuto responsabile Poste Italiane del danno patito da un ignaro pensionato per la clonazione della sua carta bancoposta.

La sentenza sancisce la assoluta responsabilita’ della banca qualora la carta magnetica venga usata da truffatori, a condizione che il titolare ne faccia tempestiva denuncia. La vicenda trae origine dall’esposto di un pensionato, cliente Bancoposta, vittima di una truffa per il tramite della clonazione della carta bancomat, il quale aveva notato che dal sul suo conto corrente venivano effettuate operazioni di prelievo da lui mai autorizzate ne’ disposte.

Si era rivolto alla stessa banca per ottenere chiarimenti e la restituzione di quanto si era visto derubato, oltre euro 6000, ma la banca aveva respinto ogni responsabilita’ . Assistito dagli avvocati Francesco Toto del Foro di Lecce e in collaborazione con lo Studio legale Galfo del Foro di Ragusa , decideva di agire in giudizio nei confronti di Poste Italiane, condannata dal tribunale ordinario di Lecce al risarcimento del danno e alla restituzione del denaro illegittimamente prelevato al cliente, oltre interessi e rivalutazione.

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