Altro che zona gialla, la Sicilia corre verso l’arancione ed è in area critica per le terapie intensive

Sicilia in “area critica” per il tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti. In base ai monitoraggi Agenas, infatti, ha toccato il 10% (+1%) soglia massima prevista dai nuovi parametri. Aumento dell’1% anche per le aree mediche non critiche dove l’isola raggiunge il 17% (ben oltre il limite del 15%).

E mentre ancora si dibatte se restare in zona bianca o gialla, i dati parlano chiaro: altro che zona gialla, la Sicilia corre verso l’arancione.

Per la Sicilia, infatti, gli indicatori di pressione ospedaliera sono oltre le soglie previste dal passaggio in zona gialla. “I ricoveri in terapia intensiva sono passati da 18 a circa 80 nel giro dell’ultimo mese e mezzo, e più che raddoppiati (dai 33 del 1° agosto) nelle ultime due settimane. Inoltre, il peso delle terapie intensive sul totale dei ricoveri continua anch’esso a crescere, cioè la gravità dei ricoveri è maggiore rispetto alle scorse settimane. Gli indicatori legati alle ospedalizzazioni continueranno a crescere, e non per un breve periodo”, spiega il professor Antonello Maruotti Ordinario di Statistica all’Università Lumsa e cofondatore dello StatGroup19, gruppo interaccademico di studi statistici sul Covid19.

Questo perché a preoccupare è l’aumento dell’incidenza. “Sappiamo che l’aumento del numero di nuovi casi porterà nel giro di pochi giorni ad aumento dei ricoveri.I dati sui nuovi contagi giornalieri ci mostrano una situazione fuori controllo. Il 17/08/2021 quasi un quarto dei casi italiani è stato registrato in Sicilia. Non si vedono ancora segnali di picco e, pur sapendo che la curva dei contagi non potrà crescere per sempre, il rischio di vedere il numero giornaliero di nuovi contagi andare oltre il muro dei 1500 è più che una semplice ipotesi”, dice.

“Se saranno le misure introdotte in zona gialla in grado di contenere il contagio in Sicilia? L’utilizzo della mascherina anche all’aperto avrà un effetto, ma, onestamente, oggi non è detto che sia sufficiente. La zona arancione è anch’essa dietro l’angolo. Anzi, se i prossimi giorni confermeranno l’andamento osservato in queste settimane di agosto, la zona arancione sarà una certezza”, argomenta.

Secondo Maruotti “Si doveva intervenire prima. Il segnale di un momento critico nella gestione dell’epidemia, la zona gialla, in Sicilia arriva troppo tardi, come spesso accaduto in questi 18 mesi. Perché non intervenire in modo tempestivo, laddove la situazione epidemiologica è chiaramente in espansione e, quindi, scenari peggiori rispetto all’attuale sono praticamente certi? Bisogna intervenire prima che la curva dei contagi mostri andamenti preoccupanti, prima di vedere il sistema sanitario nazionale andare in sofferenza; mentre le restrizioni vengono spesso applicate per riportare sotto controllo una situazione già grave e non per evitare che diventi grave”.

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