AL TEATRO CON ROY PACI & L’ONORATA SOCIETA’

Era stato fin troppo facile supporre che la partenza di una componente del gruppo avrebbe rotto il solido legame che lega i nove dell’Onorata.

Unita dal 1997, la formazione ha subito molteplici metamorfosi, ma la passione e la smaniante voglia di concretizzare dei tre maestri di cerimonia, Don Simone, Don Paolo e Don Pinò, non si è che incentivata, insieme a quella degli attuali altri membri:

Vincenzo Rotilio alle tastiere,  Giulio Cascone alla batteria, Massimo Occhipinti al basso, Christian Pelligra e Fabrizio Distefano alle chitarre e Laura Guastella, corista.  

Ho avuto opportunità di sentirli e vederli in azione in svariate occasioni, non ultimo il Sikula Reggae Festival.

Chiunque avesse occasione di sentirli si affretterebbe a notare come ognuno dei componenti dell’Onorata trasuda l’inevitabilmente passione che prova quando è sul palco, il trasporto emotivo, oltre che l’instancabile movimento fisico che si automatizza in concordia con l’avvio del suono.

Purtroppo era da un po’ di tempo che non li vedevamo in azione sul palco. Sarà che hanno voluto farci attendere per tornare sulla scena ragusana in occasione di Capodanno.

I componenti dell’Onorata, saranno protagonisti indiscussi del concerto di Capodanno insieme all’indiscusso siracusano Roy Paci. Per l’occasione, tra l’altro, al gruppo si unirà la voce di  Barbara Criscione.

Ma il concerto di capodanno non è l’unico prossimo evento che vedrà l’Onorata protagonista indiscussa sul palco. I dieci componenti, infatti,  saranno ospiti, per la seconda volta al  Rototom sunsplash, festival internazionale della musica raggae.

Sarà stato forse il successo riscosso con l’album “Follow me”, partorito a Dicembre dello scorso anno  che , nelle parole dell’Onorata, esprime “ in musica e parole, suoni antichi ma sempre rivoluzionari e linguaggi inossidabili”. Al progetto ha fatto seguito la realizzazione del video del brano Message , ad opera del regista ragusano Francesco Greco e di Eva Cassarino, che nel giro di pochi giorni dalla sua pubblicazione ha registrato più di 750 feedback positivi.

Il video è sintomatico allo style del gruppo, l’attenzione è posta all’ esaltazione  degli ipocriti sfarzi Liberty dello sfondo e dei personaggi caricaturali che fanno emergere, per contrasto, l’interezza e la versatilità, la forza della musica come arma di protesta.

 

L’Onorata dimostra come la musica, la passione per essa e la necessità di realizzarla e condividerla rappresenti uno strumento fondamentale di reazione.

 

Nelle parole del compositore tedesco Carl Philipp Emanuel Bach “Un musicista non può commuovere gli altri se non è egli stesso commosso. E’ dall’anima che bisogna suonare“. Non c’è citazione che possa rappresentare in miglior modo lo spirito stesso di questa compagine d’artisti.

Sarà sicuramente difficile sostituire la voce black e profonda di Stephany, ma l’Onorata non si dà per vinta,  riparte ancora più combattiva, più impegnata e pronta a stupire. Sicuramente non priva di risorse. La formazione, infatti,  comprende  un miscuglio di musicisti dalle sonorità più disparate, come in una continua fluttuazione dallo swing, al reggae, al funky  cantato in dialetto, rigorosamente ragusano, e per manifestare un costante impegno ed interesse nei più disparati ambiti della vita, dei suoi inevitabili fallimenti e delle lotte per rialzarsi. Non manca, poi, la trattazione di temi quali l’amore, la mafia, la sicilianità, inni alla musica e critiche al nostrano capitalismo.

Come essi stessi affermano, la lanterna guida consiste “nel non perde mai di vista l’importanza dei contenuti, mantenendo sempre alto l’obiettivo di servirsi della musica per accusare, ribellarsi e divertirsi” e, soprattutto, come l’Onorata ci ricorda cantanto Bob Marley “La musica è  una missione, non una competizione”.

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