Al Consorzio di bonifica mancano i soldi per i dipendenti. Si trovano gli straordinari per i dirigenti

I dipendenti sono in ritardo di diversi mesi nel percepire salari e stipendi maturati, i  proprietari dei terreni e le aziende lamentano i disservizi dell’Ente, ma la gestione  delle risorse finanziarie disponibili, al Consorzio di Bonifica di Ragusa, prosegue nello stesso solco di sempre.

A conferma di ciò arrivano le delibere 1796 e 1797 di giorno 11 Ottobre 2017.

Con la delibera n. 1796  si decide di corrispondere il compenso speciale al direttore dr. Giovanni Cosentini, al dr Giovanni Gurrieri e all’Ing. Giuseppe Arezzo per l’anno 2016 nella misura di 250 ore di straordinario annuo.

Con la delibera successiva  n. 1797  viene corrisposto il compenso speciale al direttore dr. Giovanni Cosentini e al dr Giovanni Gurrieri sempre nella misura di 250 ore di straordinario annuo, per l’anno 2017.

Nessun dubbio peraltro viene al Commissario straordinario di turno sul fatto che, essendo il Dr Cosentini  andato in pensione il 1° ottobre 2017, la misura dello straordinario venga sempre pacificamente riconosciuta al massimo dell’anno. Allo stesso modo per l’Ing. Arezzo andato in pensione il 1 agosto 2016 ma “compensato” per l’anno intero.

La FLAI-CGIL e la CGIL di Ragusa denunciano questo gravissimo fatto e ribadiscono intanto che il compenso speciale è un istituto non obbligatorio ma eventuale e che andrebbe riconosciuto in presenza di fatti oggettivi tali da giustificarne il riconoscimento, specie, tenuto conto che ai dipendenti non è riconosciuto alcun compenso di produttività e che note sono le condizioni critiche dell’Ente su tutti i fronti.

Inoltre la misura riconosciuta è quella massima prevista dal parametro fissato con nota prot. 7439 del 27 gennaio 2011  e con nota prot. n. 55369 del 7 luglio 2014 con la quale il Dirigente Generale del Dipartimento Interventi Infrastrutturali dell’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole  ha ribadito che “ il compenso speciale ( le cui spese a decorrere dall’anno 2010 sono interamente a carico del consorzio) … che può essere erogato ai Dirigenti dei Consorzi di Bonifica, va commisurato ad un massimo di 250 ore di straordinario di un dirigente relativamente alla propria classe di appartenenza”.

 Il Consorzio di Bonifica avrebbe dovuto e dovrebbe pretendere la restituzione delle somme indebitamente elargite negli anni dal 2011 al 2014  quando al Direttore del Consorzio di Ragusa è stato erogato annualmente dall’Ente un compenso speciale di 46.597,50 euro e analogamente ad altri dirigenti di Ragusa, commisurando questo importo ad uno straordinario di 750 ore cioè tre volte il limite massimo disposto dalle Direttive regionali che hanno stabilito che tale compenso “eventuale” non può superare il limite massimo di 250 ore e commisurando l’importo ai due dirigenti di area parametrato a 450 ore di straordinario (80% in più del massimo).

Così, invece di recuperare le somme indebitamente elargite negli anni precedenti  si continua ad erogare il compenso speciale  annuo di circa 15.500 euro al Direttore Cosentini e analogamente agli altri dirigenti senza procedere al recupero  delle somme pregresse   e questo compenso speciale  viene liquidato “regolarmente” senza minimamente tenere conto della eccezionalità di questo istituto, della sua eventualità, della sostenibilità dello stesso  alla luce delle pesanti condizioni finanziarie del Consorzio.

Peraltro, questo trattamento, si aggiunge al fatto che, oltre alla retribuzione mensile a questo direttore è stata corrisposta, inoltre, mensilmente, una indennità di funzione pari a quattro volte quella tabellare e pari a tre volte quella per gli altri dirigenti. Ciò grazie ad un accordo in sede aziendale prima bocciato dal dipartimento regionale e poi sottoscritto con l’allora Commissario dr Dario Cartabellotta.

Per questo le sigle sindacali chiedono  che il Consorzio adotti i necessari atti di autotutela e di recupero delle somme erogate. Se poi Commissari e Assessori non intendono, dichiarano i sindacati,  intervenire che lo faccia allora la Corte dei Conti e che ciascuno sia chiamato a rispondere delle proprie responsabilità.

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