Adesso è l’Eccellenza a chiamare il Vittoria Calcio. L’Avola si arrende ai biancorossi, campionato ad un passo

di Andrea La Lota – Vittoria double face. Irriconoscibile nel primo tempo, prepotente e cinico nella ripresa. Alla fine ne è uscito fuori un successo di carattere, anche se c’è voluta una grande fatica prima di portare alle corde un Avola che fino al 60esimo stava riuscendo nell’impresa di tentare il “colpaccio”. Perché i rossoblù di Attilio Sirugo, sono stati un’autentica spina nel fianco non soltanto nell’arco dell’intera stagione (sempre col fiato sul collo dei biancorossi) ma anche e soprattutto in quella che alla fine dei giochi si è rivelata la partita più importante dell’anno.

Con più cinque a meno tre dalla fine, per i biancorossi adesso è soltanto questione di aritmetica. Manca un passo a quel sogno che si materializzerà in traguardo. Se lo merita la squadra, se lo merita una città che ancora una volta ha riempito il suo stadio in un tripudio di festa e colori a tinte biancorosse. Spalti stracolmi in tutto il settore “Marinelli”, curva piena e tribuna “Monti” arricchita da scolaresche e studenti. Scenari da rischio “alta emozione” anche per le gambe di chi va in campo a giocarsi la partita che vale una stagione. E se il Vittoria di Rufini durante la prima frazione non risponde ai comandi (squadra contratta e giocatori col freno a mano in su) chi ne approfitta è un Avola tonico e sgusciante in quasi tutte le zone del campo. Così veloce da lasciare il segno al primo allungo. Pandolfo (di cui Sirugo si priverà forse troppo presto nella ripresa) taglia l’intero campo in verticale imbucando Alfo a tu per tu con Cirnigliaro. Hardes chiude in ritardo la diagonale e sul “Cosimo” cala il gelo. 0-1 Avola. Partita in salita.

Il Vittoria non si sblocca, saltano i primi nervi tra giocatori, allenatori e dirigenti;  gli ospiti ne traggono vantaggio e sul gioco delle provocazioni crescono persino sul piano del palleggio. Dov’è finito il Vittoria? Probabilmente se lo chiederà pure Rufini negli spogliatoi.  La scossa è quella che serve. Uno scatto d’orgoglio. Che puntuale arriva nella ripresa. Diop, ed era ora, si sveglia. Prima un mezzo miracolo di Cirnigliaro tiene a galla l’intero stadio, poi la zampata vincente (1-1) del terzino tuttofare. A quel punto Rufini getta in mischia anche il convalescente Cannarozzi, mossa che lo ripagherà con il gol decisivo dell’attaccante, che nasce ancora una volta dal piede telecomandato di Diop, stavolta in versione assistman. Il “Cosimo” torna in vita. Stavolta è l’Avola a perdere il senno. Passa persino la “calma” nella testa degli avolesi, che all’ennesima rissa di gioco (unico neo della giornata) perdono parità numerica (espulso Alfo quasi alle mani con Rufini. Entrambi negli spogliatoi) e partita. D’Agosta entra e con una serpentina delle sue porta al rigore trasformato da Morra per il 3-1. Gara chiusa e campionato a un passo per il Vittoria. La festa può cominciare, nel frattempo il centravanti pugliese ne segna un altro e questa volta è dell’Avola che non si avranno più notizie. L’Eccellenza chiama il Vittoria.

VITTORIA          4

AVOLA               1

VITTORIA: Cirnigliaro, Hardes (43’st Russo) Diop, Barbieri, Sferrazza, Pettinato, Santana (27’st D’Agosta) Leggio (19’st Cannarozzi) Diaw (31’st Mititelu) De Vivo, Morra. All: Rufini

AVOLA: Santillo, Toscano  (32’pt Giannetto)  Butera, Guardo (1’st Magro) (35’st Bonaventura) Caldarella, Didio, Pandolfo (9’st Germano) Ricca, Cavallo, Ruiz, Alfo. All: Sirugo

ARBITRO: Lazzara di Barcellona Pozzo di Gotto.

RETI: 13’pt Alfo, 20’st Diop, 25’st Cannarozzi, 40’st Morra (r) 45’st Morra

NOTE: Espulsi Alfo e l’allenatore del Vittoria Rufini nella ripresa

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it