Atto delinquenziale: Accatastate canne e date alle fiamme in spiaggia

Quando l’inciviltà supera il vivere civile in un territorio messo in ginocchio da una calamità naturale ed ancora ad oggi in sofferenza.

Una “ragazzata”, forse, ma comunque un grave atto delinquenziale quello di accatastare le canne e poi darle alle fiamme. Il tutto in spiaggia come se fosse una normale serata d’estate. E’ accaduto sul litorale sciclitano, in quel tratto dove lo spiaggiamento di una grande quantità di canne (le stime sono sulle 1.200 tonnellate) a seguito dell’alluvione del 9 e 10 febbraio scorsi ha creato un danno ambientale non indifferente nel tratto di due chilometri fra il lido Arizza ed il Palo Rosso fra Donnalucata e Cava d’Aliga.

La condanna del sindaco Mario Marino

“Non posso che condannare i roghi che hanno interessato una parte delle canne spiaggiate – commenta il primo cittadino – si tratta di un reato e di un comportamento gravemente irresponsabile ed
ingiustificabile. Ho già avuto un’interlocuzione con il comandante della Stazione carabinieri di Donnalucata e con il comandante della Polizia locale del nostro comando i quali mi hanno assicurato
un’intensificazione dei servizi nei luoghi interessati dallo spiaggiamento.

Gli interventi attesi per la rimozione delle canne dal litorale

La conferenza di servizio che si è tenuta nei giorni scorsi a palazzo di città ha portato alla individuazione di un percorso da seguire per ripristinare i luoghi e togliere le canne. E’ stato deciso che molto
presto si inizierà a bonificare il litorale con la rimozione delle canne con un programma di somma urgenza rispettando le regole per il prelievo e lo smaltimento di tutto il materiale. “Questa volta l’iter
dovrebbe essere più semplice rispetto a quello del 2017 quando per la prima volta si registrò l’analogo fenomeno sul litorale – assicura il primo cittadino – per evitare ciò la conferenza di servizio ha permesso
di individuare, con tutti i soggetti coinvolti nelle procedure autorizzative, le modalità di intervento”.

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