ABUSI SESSUALI SU MINORI

Ieri, i militari della Stazione di Chiaramonte Gulfi, hanno dato esecuzione a tre ordini di carcerazione nei confronti di: un operaio di 53 anni, nato a Ragusa, che dovrà scontare 10 anni di reclusione per gli atti sessuali commessi nei confronti dei figli minorenni; un bracciante agricolo di 44 anni che dovrà scontare anni 6 di reclusione per gli atti sessuali compiuti nei confronti della figlia del primo, affidata a lui per l’esercizio dell’attività di aiutante in pizzeria e un altro bracciante agricolo di 43 anni che dovrà scontare anni 4 di reclusione per gli atti sessuali compiuti nei confronti della figlia del primo, tutti e tre residenti a Chiaramonte Gulfi.

 

La vicenda aveva avuto inizio nel febbraio 2005, quando la madre dei due ragazzi, all’epoca dei fatti minorenni, si era presentata presso la caserma dei Carabinieri di Chiaramonti Gulfi per denunciare gli abusi sessuali subiti da suoi due figli da parte del marito, del padrino di cresima della ragazza e dal fratello di quest’ultimo, negli anni compresi dal 2000 al 2004.

 

Da quel momento ha preso il via l’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, che aveva permesso di appurare particolari agghiaccianti portando all’arresto in custodia cautelare, nel mese di marzo successivo, del padre dei ragazzi e del fratello del padrino di cresima della ragazza. Nel 2007 i tre erano stati condannati dal Tribunale di Ragusa ritenuti, a vario titolo, responsabili del reato di abusi sessuali.

 

Nella giornata del 14 u.s., la Suprema Corte di Cassazione a Roma ha rigettato il ricorso degli imputati, confermando le pene edittali a cui erano già stati condannati dai giudici di 1° e 2° grado. Pertanto ieri pomeriggio, i tre sono stati rintracciati dai militari della Stazione di Chiaramonte Gulfi e condotti presso la Stazione del comune pedemontano e, al termine delle formalità di rito presso la Compagnia di Vittoria,  associati presso la Casa Circondariale di Ragusa per l’espiazione della pena . Oltre alla pena detentiva, il padre dei ragazzi ha riportato anche le seguenti pene accessorie: decadenza della potestà genitoriale, esclusione dalla successione della persona offesa, interdizioni dai pubblici uffici perpetua, perdita del diritto agli alimenti, interdizione legale durante la pena, interdizione dall’esercizio di tutela e curatela perpetua.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it