A SIRACUSA IL PARCO NAZIONALE E A RAGUSA Il FINTO PARCO

Ieri alla Provincia Regionale abbiamo assistito all’ennesima dimostrazione del “nanismo” politico che caratterizza la classe politica di questa Provincia. La deliberazione votata ieri in Consiglio Provinciale di “perimetrazione e di zonazione del Parco Nazionale degli Iblei” ne è l’emblema.

Tralascio il fatto procedurale che  in data 26.11.2010 il “lungimirante” Assessorato Provinciale al territorio e ambiente aveva emesso un comunicato dove annunciava di “avere consegnato” alla Regione ciò che è stato deliberato solo ieri, 8 febbraio 2011, dal Consiglio  Provinciale ed allego l’emendamento presentato dallo scrivente come primo firmatario (emendamento condiviso dal consigliere Burgio,Padua e Mustile e Barone che ieri erano però assenti) che citando le direttive comunitarie sulla salvaguardia della biodiversità evidenziava l’importanza vitale di salvaguardare zone come le cave naturalistiche del territorio di Ragusa e la vallata dell’Irminio.  Invito a valutare due diversi modi di procedere. La Provincia Regionale di Siracusa malgrado una diversa proposta di perimetrazione proposta da alcuni Comuni (che avversavano la delimitazione della provincia per l’inclusione dei centri storici e quindi per la perdita di potere con i prg) ha delimitato un parco omogeneo  di oltre  100.000 ettari costituito dalle riserve regionali, dai Sic e dalle ZPS nonché dai territori ad elevata naturalità con la naturale “chiusura” ricavata dall’inclusione di alcuni centri urbani secondo la tipica configurazione di tutti i parchi nazionali italiani che fanno del paesaggio urbano parte importante della stessa idea di parco. La Provincia Regionale di Ragusa, in maniera IRRESPONSABILE e in totale contraddizione con lo stesso piano territoriale provinciale e con la carta dei valori dei siti naturalistici della stessa ha delimitato una superficie di ha 14.103 escludendo il parco forza di Ispica , il territorio di Scicli , tutte le cave naturalistiche e la zona Sic della vallata dell’Irminio. 

L’esclusione delle cave naturalistiche e della vallata dell’Irminio è da addebitare interamente al Comune di Ragusa, capofila del fronte contro il Parco, che ha delimitato solo ha 1.373 del proprio territorio escludendo le zone di maggiore pregio naturalistico. Ci si chiede cosa si dovrà insediare nelle cave naturalistiche o a ridosso delle cave? Sia il Comune di Ragusa che la Provincia sono i soggetti promotori e fruitori di ingenti finanziamenti inerenti progetti strategici e Pit come “quattro città e un parco per vivere gli Iblei” che, ironia della sorte, riguardano proprio le zone che, oggi, gli stessi soggetti hanno ESCLUSO. La Provincia di Ragusa ha ancora una volta abiurato al proprio ruolo politico di pensare e progettare il futuro. Il Presidente della Provincia di Ragusa ha fatto il “notaio” mentre il Presidente della Provincia di Siracusa, probabilmente ispirato dal Ministro Prestigiacomo, è passato dal considerare il parco una sorta di “danno da limitare “ a mettersi contro alcuni Comuni, fare una delimitazione credibile ed affermare che il Parco è “uno strumento di ricchezza e di sviluppo”. Loro avranno un Parco credibile che porterà “frutti” e Ragusa avrà un parcheggio anziché un parco che qualcuno, probabilmente pensa di “sfruttare” per attingere prioritariamente ai fondi previsti dalla Legge quadro ma questo non creerà né sviluppo, né occupazione, né turismo. Forse non serve nemmeno a quell’uovo oggi!!!

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