L’ASP di Ragusa rende noto che, a conclusione della selezione pubblica per titoli e colloquio, è stato conferito al dottore Luciano Carnazza l’incarico di Direttore della U.O.C. Distretto 1 di Ragusa, con durata quinquennale. Il Distretto rappresenta uno snodo essenziale per l’organizzazione dell’assistenza territoriale, in particolare nel quadro delineato dal Decreto Ministeriale n.77/2022, che definisce […]
A scuola di empatia e dialogo: a Marina di Modica giovani europei imparano a comunicare senza confini
12 Ott 2025 10:02
Ha chiuso i battenti a Marina di Modica, il training course dell’associazione “Key Life” dal titolo “The Language of Inclusion”, un’iniziativa finanziata dalla Commissione europea e dall’Agenzia Italiana per la Gioventù nell’ambito del programma Erasmus+ con l’obiettivo di migliorare la qualità del lavoro con i giovani fornendo le competenze, gli strumenti e le metodologie necessarie per promuovere una comunicazione inclusiva.
Il corso di formazione ha coinvolto 27 operatori giovanili provenienti da Italia, Austria, Bulgaria, Lituania, Nord Macedonia, Romania, Serbia, Spagna e Turchia che dal 5 ottobre sono stati in Sicilia per prendere parte ad attività basate sull’educazione non formale supportati dal trainer Emanuel Caristi.
«Una comunicazione efficace è un aspetto fondamentale del lavoro con i giovani, eppure molti professionisti faticano a creare ambienti realmente partecipativi in cui tutti i giovani, indipendentemente dal background, dalle capacità o dal livello di fiducia in se stessi, si sentano valorizzati e coinvolti – spiega Leonardo Storaci, presidente dell’associazione Key Life – Grazie all’implementazione di questo progetto, adesso gli operatori giovanili sono in grado di facilitare discussioni che incoraggiano la partecipazione attiva, oltre che a gestire efficacemente le dinamiche di gruppo e a garantire l’accessibilità sia nelle interazioni faccia a faccia che digitali».
Fra le competenze acquisite durante la permanenza a Marina di Modica c’è la capacità di gestire discussioni delicate, ma anche di saper bilanciare la partecipazione all’interno di gruppi eterogenei e di saper integrare tecniche di facilitazione inclusiva nelle attività di lavoro con i giovani.
Senza gli strumenti giusti, queste discussioni possono diventare sbilanciate, lasciando inascoltate le voci emarginate. E un altro aspetto cruciale è stato l’accessibilità digitale: con un numero sempre maggiore di operatori giovanili online è essenziale che la comunicazione digitale sia inclusiva e coinvolgente. Molti operatori giovanili non hanno le conoscenze o la sicurezza necessarie per adattare le proprie tecniche di facilitazione agli ambienti digitali, con conseguente esclusione online per alcuni gruppi.
Gli obiettivi sono stati raggiunti: i partecipanti, oltre ad ammirare le bellezze del territorio, hanno avuto l’occasione di crescere, migliorando nell’ambito dell’educazione giovanile.
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