Lorys Stival, undici anni dopo: il caso che sconvolse la provincia di Ragusa e l’Italia intera

Undici anni fa, il 29 novembre 2014, la provincia di Ragusa e l’intero Paese furono sconvolti dalla scomparsa e dall’omicidio del piccolo Lorys Stival, di soli 8 anni. Un caso che scuote ancora oggi la memoria collettiva per la sua drammaticitĆ  e per la complessitĆ  investigativa e giudiziaria che ne seguƬ.

La scomparsa del bambino: l’allarme della madre

La mattina del 29 novembre 2014, Veronica Panarello, 26 anni, si presenta alla Stazione dei Carabinieri di Santa Croce Camerina denunciando la scomparsa del figlio. Racconta di averlo accompagnato a scuola, ma le insegnanti dichiarano immediatamente che Lorys quella mattina non ĆØ mai arrivato in classe.

Partono cosƬ le ricerche, inizialmente nel centro del paese e successivamente nelle aree periferiche. Il caso diventa subito una corsa contro il tempo.

Il ritrovamento del corpo nel canalone del Mulino Vecchio

Poche ore dopo la denuncia, intorno alle 16, arriva la segnalazione che cambia tutto:
un residente, Orazio Fidone, chiama i Carabinieri riferendo di aver trovato il corpo di un bambino in un canalone vicino al Mulino Vecchio, nella periferia di Santa Croce Camerina.

Gli investigatori arrivano sul posto e confermano la presenza del cadavere. Panarello viene condotta sul luogo del ritrovamento e riconosce il corpo come quello del figlio.

L’inchiesta e il processo: la madre condannata a 30 anni

Le indagini portano progressivamente a ricostruire l’intera dinamica del delitto:
il piccolo venne strangolato con delle fascette da elettricista.

Dopo un lungo percorso investigativo e processuale, articolato in tre gradi di giudizio, Veronica Panarello viene condannata a 30 anni di reclusione con rito abbreviato.

Durante il processo, la donna offre diverse versioni dei fatti, arrivando anche ad accusare il suocero, Andrea Stival: per questo episodio viene condannata successivamente anche per diffamazione.

Un caso che segnò profondamente l’opinione pubblica

Il delitto ebbe risonanza nazionale e divenne uno dei casi più seguiti del decennio, sia per la giovane etĆ  della vittima sia per la dinamica dell’omicidio e la complessa vicenda giudiziaria.

A undici anni dalla tragedia, la memoria del piccolo Lorys resta viva come simbolo di una ferita collettiva che segnò profondamente la comunitĆ  di Santa Croce Camerina e l’Italia intera.

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