Lib(e)ri a Ragusa: da questo giovedì 27 novembre quattro giorni di storie, memoria e comunità

Ragusa si prepara a cambiare volto, o meglio, a rivelare la sua anima più profonda. Dal 27 al 30 novembre 2025, torna l’undicesima edizione di Lib(e)ri a Ragusa, la rassegna culturale che trasforma il centro storico in un crocevia di voci, riflessioni e sguardi. Non chiamatelo semplicemente festival letterario: quello che andrà in scena tra il Teatro Ideal, la Libreria Ubik e la Libreria Flaccavento è un’esperienza collettiva, un laboratorio a cielo aperto dove la comunità si incontra per interrogarsi e raccontarsi.

In un’epoca in cui la cultura rischia di frammentarsi nel digitale, Lib(e)ri scommette sulla presenza fisica, sul contatto umano e sulla condivisione. Una vera e propria “mappa” culturale che unisce tre luoghi simbolo della città, rendendoli palcoscenici di un dialogo ininterrotto.

L’apertura: tra i giganti della letteratura e la festa

Il sipario si alza giovedì 27 novembre al Teatro Ideal, cuore pulsante della manifestazione. L’avvio, alle 18:00, è affidato a una Lectio Magistralis di Antonio Di Grado, che condurrà il pubblico in un viaggio nell’identità isolana con “Gesualdo Bufalino, Leonardo Sciascia e quell’enigma che chiamiamo Sicilia”. Non solo un omaggio a due grandi maestri, ma una chiave di lettura per decifrare il presente. A seguire, la tensione intellettuale si scioglie nella convivialità: alle 19:00, il concerto dei Biscuits Out Machine inaugurerà ufficialmente la rassegna con ritmo ed energia, sottolineando lo spirito di un evento che vuole essere colto ma mai elitario.

Venerdì 28: un mosaico di voci

La giornata di venerdì 28 novembre dispiega il carattere plurale del festival. Alle 17:00, le strade si dividono ma le storie si intrecciano: alla Libreria Ubik si parla di famiglia e cambiamenti sociali con I Pandolfo di Adriana Antoci, mentre alla Flaccavento si esplorano le ingiustizie e la vita quotidiana con i racconti di Contrada Ulmo di Angelo Barberi. Alle 18:00, il ritmo incalza. Alla Flaccavento si sfoglia Scorci, la rivista di “varia umanità” che dedica il nuovo numero al tema del tempo, mentre alla Ubik va in scena un esperimento ibrido: Voci, rumori e birre oriunde. Un incontro incrociato tra le opere di Andrea Pitrolo e Giuseppe Costa che mescola letteratura, musica e improvvisazione. La serata si chiude alle 19:00 con due sguardi sull’anima: il mistero interiore di Gilda di Rosario Blandino (alla Flaccavento) e la riflessione sulla memoria di Della nostalgia di Saro Distefano al Teatro Ideal.

Sabato 29: tra cinema, storia e figure indomabili

Il weekend continua sabato 29 novembre con un programma densissimo che scava nell’immaginario e nella storia locale. Alle 17:00, alla Libreria Flaccavento, il cinema diventa letteratura con Il Casanova di Federico Fellini di Antonio Pluchino, un’analisi che svela i linguaggi nascosti del maestro riminese. Contemporaneamente, alla Ubik, Luigi Pennisi presenta Musicanti, un romanzo che viaggia tra Londra e la Sicilia sulle note imperfette della vita.

Alle 18:00, il focus si sposta sulla forza femminile e sulle radici. Alla Flaccavento, Costanza Di Quattro e Anna Franchi presentano Indomabili creature, riportando alla luce la straordinaria vita di Anna Franchi, giornalista e femminista ante litteram. Alla Ubik, invece, si celebra un gemellaggio storico affascinante con Ragusa/Venezia. Le due città “pesce” di Giovanni Distefano, un ponte tra due realtà urbane uniche.

La serata di sabato culmina alle 19:00 con un doppio appuntamento che guarda al territorio: al Teatro Ideal, Carmelo Tumino chiude la sua trilogia con Don Fofò, un affresco vivace del dopoguerra ragusano che sarà seguito da un dibattito; alla Libreria Ubik, Gino Baglieri invita a Riscoprire Ibla …e dintorni, un viaggio fotografico e narrativo tra le vie silenziose e la bellezza della città antica.

Domenica 30: dalla natura alla coscienza civile

L’ultima giornata, domenica 30 novembre, inizia presto e fuori dalle mura urbane. Alle 8:30, il CIRS organizza un’escursione alla suggestiva Cava del Prainito, un’immersione nella natura iblea tra geologia e storia antica. Nel pomeriggio si torna tra i libri. Alle 17:00, alla Flaccavento, i sapori diventano memoria con La cucina nella tradizione Iblea di Nuccia Filomena Fontana, un recupero prezioso del patrimonio gastronomico locale. Alle 18:00, l’impegno civile e la scienza prendono la scena: alla Ubik si ricorda la figura del filantropo Eugenio Criscione Lupis con Eredi Universali i Poveri di Saro Distefano, mentre al Teatro Ideal si presentano gli atti della conferenza internazionale Man and Karst 2024, un tuffo nella speleologia scientifica curato da Rosario Ruggieri.

Il gran finale, alle 19:00, offre due opzioni complementari. Alla Flaccavento, il brivido corre sul filo del thriller storico con Perduti nel bosco di Domenico Arezzo, ambientato nel 1953. Al Teatro Ideal, invece, la rassegna si chiude con lo sguardo rivolto al futuro della comunità: la proiezione del docufilm Un seme in città (2024) di Francesco Bocchieri e Luana Di Cunta. L’opera racconta i 15 anni dell’associazione “Insieme in Città”, una storia di resistenza commerciale e integrazione sociale nel centro storico, sintesi perfetta dello spirito di tutto il festival. Informazioni sui canali social.

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