L’ASP di Ragusa rende noto che, a conclusione della selezione pubblica per titoli e colloquio, è stato conferito al dottore Luciano Carnazza l’incarico di Direttore della U.O.C. Distretto 1 di Ragusa, con durata quinquennale. Il Distretto rappresenta uno snodo essenziale per l’organizzazione dell’assistenza territoriale, in particolare nel quadro delineato dal Decreto Ministeriale n.77/2022, che definisce […]
“I cortili di Megatubi”, il libro di Giuseppe Guglielmo presentato a Ragusa
24 Nov 2025 15:28
Venerdì 28 novembre 2025, alle ore 18.00, il Centro Studi “Feliciano Rossitto” di Ragusa ospiterà la presentazione del libro “I cortili di Megatubi” (Officina della Stampa, 2024), l’ultima opera dello scrittore Giuseppe Guglielmo, un romanzo storico di oltre 500 pagine che racconta, con rigore e intensità narrativa, la lunga parabola del petrolchimico di Gela e del suo modello industriale fallito.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Centro Studi Rossitto e l’associazione culturale Ars Iblea Aps, confermando ancora una volta la sinergia tra le realtà impegnate nella valorizzazione della memoria storica e della produzione letteraria siciliana. All’incontro interverranno: Giorgio Chessari, presidente del Centro Studi Rossitto; Antonella Galuppi, presidente di Ars Iblea Aps; il dott. Emanuele Bellio e il prof. Giuseppe Barone, tra i massimi conoscitori della storia economica e sociale della Sicilia contemporanea. Sarà presente anche l’autore.
Un romanzo storico che racconta una Sicilia ferita ma viva
“I cortili di Megatubi” è un’opera che intreccia storia industriale, memoria collettiva e tensione civile. Attraverso un’ampia narrazione corale, Guglielmo ripercorre le vicende che hanno segnato il territorio gelese, dalla costruzione del polo petrolchimico alla sua crisi strutturale: abusivismo edilizio, degrado ambientale, trasformazioni sociali, vecchie mafie, signori del petrolio e un’intera comunità sospesa tra speranze di modernità e il peso dell’arretratezza.
Il romanzo si presenta come una vera e propria autobiografia collettiva, in cui la storica illusione del “miracolo industriale” si scontra con le ferite del territorio e con il fallimento di un modello di sviluppo “pesante”, incapace di creare benessere duraturo.
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