Maxi truffa globale degli SMS: la denuncia di Google

Una delle più vaste truffe digitali degli ultimi anni è stata smascherata da Google, che ha avviato un’azione legale contro 25 individui ritenuti parte della rete criminale internazionale “Lighthouse”, responsabile di una gigantesca operazione di smishing che ha colpito utenti in oltre 120 Paesi. La frode, basata sull’invio massivo di SMS falsi, ha permesso ai criminali di sottrarre milioni di dati personali e bancari, generando perdite economiche enormi in tutto il mondo.

Una rete mondiale di smishing che imita banche, poste e servizi istituzionali

La rete Lighthouse, attiva da anni e ben strutturata, utilizza la tecnica dello smishing – il phishing via SMS – per spacciarsi come: istituti bancari, servizi postali, enti governativi, servizi Google, come Gmail o Google Play.

Gli utenti ricevevano messaggi apparentemente autentici con segnalazioni su pacchi, conti sospesi, problemi di sicurezza o pratiche amministrative. Cliccando sul link, venivano reindirizzati a siti falsi perfettamente identici a quelli ufficiali. Chi inseriva i propri dati forniva in tempo reale password, credenziali bancarie e informazioni personali ai criminali.

Una piattaforma criminale da 600 modelli di truffa

Al centro dell’operazione c’è un software altamente sofisticato, chiamato anch’esso Lighthouse, una piattaforma di phishing-as-a-service venduta in abbonamento a truffatori meno esperti.

Il sistema mette a disposizione: 600 modelli di phishing, repliche di oltre 400 organizzazioni reali, strumenti per inviare messaggi su SMS, RCS e iMessage, funzioni di elusione dei controlli,rotazione continua dei domini, link che scadono rapidamente, filtri in base all’IP e al dispositivo. Il risultato è una macchina di truffa avanzata, difficile da intercettare e molto efficace.

La denuncia di Google: colpiti utenti in 120 Paesi

Google, che ha deciso di reagire legalmente, ha citato in giudizio 25 persone presso il tribunale federale di New York (azione depositata il 12 novembre). L’azienda accusa il gruppo di aver utilizzato loghi, nomi e servizi Google per rendere credibili i messaggi fraudolenti.

L’obiettivo dell’azione legale – spiega Google – non è solo identificare i responsabili (molti dei quali in Cina, quindi difficili da perseguire), ma bloccare l’infrastruttura della rete criminale, chiedendo supporto alle piattaforme internazionali per la rimozione dei contenuti.

Come difendersi dalle truffe via SMS

Gli esperti raccomandano alcuni comportamenti fondamentali: non cliccare mai su link ricevuti via SMS da mittenti sconosciuti, verificare sempre sul sito ufficiale della banca o delle poste, non inserire dati personali o bancari in link ricevuti tramite messaggi, segnalare SMS sospetti alle autorità o alla propria banca, evitare di condividere immagini di documenti su WhatsApp o social.

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