Doppio cognome in Italia: Milano guida la rivoluzione, il Sud resta fermo al palo

Il doppio cognome in Italia non è più un’eccezione. Secondo i dati diffusi dall’anagrafe di Milano, nel 2024 il 18,6% dei bambini nati nel capoluogo lombardo porta sia il cognome materno che quello paterno. Su 9.147 nati, ben 1.700 hanno ricevuto entrambi i cognomi, come reso possibile dalla sentenza della Corte costituzionale del 2022.

Un balzo notevole rispetto al dato nazionale dell’Istat 2023, che si fermava al 6,2%. Milano aveva già anticipato la tendenza: nel 2022 era arrivata al 17%, contro una media italiana molto più bassa.

Le famiglie straniere spingono la novità

Dietro la crescita c’è soprattutto la spinta delle comunità straniere, in particolare latinoamericane. Secondo l’Istat, l’85% dei bambini con doppio cognome in Italia appartiene a famiglie di origine latinoamericana, dove questa tradizione è la norma: i figli ereditano entrambi i cognomi, ma solo uno viene poi trasmesso alla generazione successiva.

Anche il fattore culturale conta. Un sondaggio de Lavoce.info mostra che le persone più di sinistra e meno legate alla religione sono le più favorevoli. La differenza di genere invece è minima: le donne apprezzano l’opzione solo di poco più degli uomini.

Una conquista recente: dalle regole del 1942 alla svolta del 2022

Fino a pochi anni fa il cognome paterno era l’unica scelta possibile, come stabilito dal codice civile del 1942, che riconosceva al padre il ruolo di “capo famiglia”.

2016: prima apertura, con la possibilità di aggiungere il cognome materno, ma sempre in seconda posizione.

2022: la svolta. La Corte costituzionale ha stabilito che i genitori possono scegliere liberamente: cognome della madre, del padre o entrambi, in qualsiasi ordine.

I problemi aperti: troppi cognomi e conflitti in famiglia

La normativa attuale non è priva di rischi. Come spiega Renzo Calvigioni, presidente dell’Anusca, il punto più critico è l’accumulo dei cognomi. Se una madre “Verdi Rossi” ha un figlio con un padre “Bianchi Neri”, il bambino non potrà chiamarsi solo “Verdi Bianchi”: dovrà portare l’intera sequenza Verdi Rossi Bianchi Neri. Una catena che, generazione dopo generazione, rischia di diventare ingestibile.

Altra questione delicata: il disaccordo tra i genitori. In assenza di intesa, è il tribunale a decidere. In un caso del 2024 un giudice ha scelto il cognome materno perché la famiglia era citata da Dante nella Divina Commedia.

Italia divisa tra innovazione e tradizione

Se Milano corre, il Sud resta indietro. Palermo e Catania si fermano al 3%, Messina al 4%, segno che la tradizione patriarcale è ancora forte.

L’Italia, insomma, è spaccata in due: da una parte le città che vedono nel doppio cognome un simbolo di parità e modernità, dall’altra chi resta ancorato al modello classico.

Intanto, in Parlamento giacciono alcune proposte di legge per regolamentare la trasmissione dei cognomi e frenare la proliferazione. Ma nessuna sembra destinata a breve approvazione.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it