Capperi e cucunci. Se ne parla Scicli

Un argomento che toccherà il tema a trecentosessanta gradi. Dalla coltivazione, alla raccolta, alle leggende che ruotano attorno ad esso e l’utilizzo nella gastronomia siciliana. L’appuntamento venerdì con inizio alle 18 al palazzo Spadaro in via Francesco Mormino Penna ha in agenda l’intervento di Giuseppe Giorgio Giurdanella, esperto, le letture di Gaetano Celestre ed una degustazione finale con all’opera gli studenti della sezione alberghiero dell’Istituto di Istruzione superiore “Quintino Cataudella”.

L’evento è uno degli ultimi del calendario “I venerdì del museo” organizzati dal Museo del Costume e dall’associazione L’Isola che tanto successo hanno avuto in questi mesi. Interessante l’argomento che viene affrontato in un periodo in cui le piante di cappero sono in fioritura. Il cappero è il germoglio di una pianta i cui frutti sono bacche dette cucunci, il suo utilizzo risale a migliaia di fa ed era  apprezzato da greci e romani e successivamente anche dagli arabi e da tutti i popoli che si sono affacciati sul Mare Mediterraneo. In terra iblea si trovano facilmente le piante di capperi, famosi quelli di Pantelleria.  

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