Milleproroghe: in Sicilia recuperate 18 scuole, ma per i sindacati è solo “un rimorso di coscienza”

Restano critiche le organizzazioni sindacali riguardo al provvedimento contenuto nel decreto Milleproroghe, che consente alle Regioni di derogare parzialmente ai tagli previsti alle scuole, consentendo un lieve aggiustamento nel numero di istituti destinati alla riduzione.

Secondo la Flc Cgil Sicilia e la Uil Scuola Sicilia, questo provvedimento è considerato un “rimorso di coscienza che fa partorire la montagna un topolino”. Secondo i sindacati, questa misura consentirà temporaneamente di salvare alcune autonomie scolastiche solo per l’anno accademico 2024/2025 in Sicilia. Questo comporterà il salvataggio di un numero limitato di scuole rispetto ai tagli inizialmente previsti, con una riduzione da 93 a 75 istituti, ma si prevede un aumento a 23 nel 2025.

I TAGLI E IL SALVATAGGIO

Il salavataggio, inoltre, sarà temporaneo e non ci saranno possibilità di trasferimenti o assunzioni di dirigenti o direttori dei servizi nelle scuole “salvate”. Inoltre, le organizzazioni sindacali esprimono preoccupazione per il fatto che il provvedimento sia essenzialmente un intervento tampone, che sposterà la questione del dimensionamento delle scuole al prossimo anno, confermando comunque i tagli previsti nel triennio.

Le province della Sicilia, in base a questa situazione, subiranno comunque delle perdite in termini di autonomie scolastiche, sebbene in numero inferiore rispetto alle previsioni iniziali.

In totale, in Sicilia, i tagli agli istituti scolastici annunciati saranno 75 e non più 93. Saliranno. però, a 23 nel 2025. La provincia di Palermo perderà, quindi, quest’anno 17 istituti: Trapani 8, Ragusa 6, Caltanissetta 5, Agrigento 7, Catania 14, Enna 3, Siracusa 8 e Messina 7.

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