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Futuro per aeroporto di Comiso? Ci faremo volare ortaggi e fiori. Ritorna l’ipotesi cargo
21 Feb 2023 07:45
“Sulla creazione dell’hub cargo all’aeroporto di Comiso non si sta partendo da zero ma da un percorso, anche di natura istituzionale e amministrativa, già avviato nel precedente Governo regionale grazie ad un’iniziativa avviata dall’opposizione. Piuttosto è necessario attivare percorsi che possano coinvolgere tutti gli attori in campo”, dice il deputato del Pd, al parlamento siciliano, Nello Dipasquale, ma la sua nota arriva come un richiamo “elegante” dopo la esclusione di buona parte, eccetto uno, dei deputati iblei dall’incontro che il presidente stesso ha tenuto all’aeroporto di Comiso, poco prima dell’inaugurazione del pronto soccorso dell’Ospedale di Vittoria.
Non proprio una esclusione ma un mancato invito“. All’aeroporto di Comiso il presidente Schifani, in quella che definisce “una riunione operativa”, ha incontrato il Comune di Comiso e la Sac società di gestione: con il deputato di Fratelli d’Italia, Giorgio Assenza, il sindaco di Comiso Maria Rita Schembari, quello di Ispica, Innocenzo Leontini oltre al responsabile di scalo Rosario Dibennardo e il Nunzio Micieli dell’Ufficio tecnico del comune. Creare un hub per il trasporto delle merci all’aeroporto di Comiso? Il presidente della Regione non è la prima volta che afferma con decisione di credere in questo progetto definendolo oggi “prioritario”, considerando quanto finora fatto come un punto di partenza e già preannunciando un incontro a Palermo con tutta la deputazione, opposizioni comprese. E nella nota di Dipasquale la bacchettata si sente: “Si tratta di un percorso già in movimento, non si parte da zero – scrive Dipasquale – e sono contento che Schifani voglia proseguirlo. Non si dimentichi, tuttavia, che solo grazie a un emendamento della minoranza alla finanziaria del 2018 è stato possibile muovere il primo passo con lo stanziamento di oltre un milione di euro. Al presidente Schifani, dunque, chiedo un maggiore coinvolgimento della minoranza e di tutti gli attori che hanno permesso l’avvio di questo percorso”.
CARGO E AEROPORTO DI COMISO: UN PO’ DI STORIA
Facciamo un passo indietro, siamo ad ottobre del 2017. A Comiso arriva il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno del Governo Gentiloni, Claudio De Vincenti (che oggi è presidente di “Aeroporti di Roma”). Arriva per partecipare ad un incontro promosso da Soaco, che allora gestiva lo scalo e Comune di Comiso, all’epoca a guida centro sinistra con Filippo Spataro sindaco. Inizia a prendere forma il progetto di rendere l’aeroporto di Comiso centrale non solo per il Turismo, ma anche per ortofrutta, fiori e zootecnia che sono le chiavi dello sviluppo del territorio e che possono avere un trampolino internazionale solido proprio dalla funzionalizzazione dell’aeroporto. “Qui il cargo può svolgere una funzione importante per trasferire i prodotti freschi sia nel resto d’Italia, sia in Europa e negli altri continenti” aveva dichiarato il ministro De Vincenti. Il Comune di Comiso aveva già avviato la progettazione di un “piano di sviluppo per il territorio” che prevedeva la realizzazione dell’Hub cargo e in quella occasione venne chiesto l’impegno dello Stato a finanziarne la realizzazione. Un sistema di investimenti pubblici che avrebbe in sostanza attirato investimenti privati di piattaforme logistiche interessate al trasporto merci. I locali (ancora oggi in buona parte abbandonati) all’aeroporto di Comiso ci sono. Vanno rifunzionalizzati. Già si ipotizzava un collegamento con l’hub di Malpensa, opzione che venne salutata con grande positività dall’allora ministro tanto che iniziò da subito una sorta di ricognizione per un modus operandi da adottare. “Sviluppando l’Accordo di programma su risorse comunitarie, ragioniamo anche sulle risorse siciliane migliorandone la finalizzazione” aveva suggerito l’esponente del Governo Gentiloni e la Regione come ricorda oggi Dipasquale, la sua piccola parte aveva iniziato a farla con un appostamento di un po’più di un milione di euro. Insomma, la Piattaforma logistica del Mediterraneo iniziava muovere i primi passi. Testimoni in quella occasione, i deputati Dipasquale e Digiacomo.
E la reazione di Dipasquale al mancato invito, pare proprio che prenda spunto da questo “avvio” passato in sordina. Poco si mosse da quale momento in poi, tanto che quel milione di euro all’epoca destinato alla progettazione, non si sa se sia ancora disponibile. Vennero invece acquisiti alla disponibilità del Comune di Comiso, anche i beni americani della ex base Nato, iter già avviato ma concluso dall’attuale amministrazione di centrodestra di Comiso. Un sistema certamente non facile da attivare quello di creare una piattaforma cargo a Comiso che senza tema di smentita potrebbe essere l’unico aeroporto potenzialmente in grado di ospitarlo. Come funzionerebbe? In sostanza le merci arriverebbero a Comiso – pensiamo ad esempio all’ortofrutta – per poi essere distribuite come prodotti freschi nel resto dell’Italia e dell’Europa; servono magazzini, maestranze, coordinamento nei carichi dei vettori, e una probabile sinergia con il trasporto passeggeri. Una grande occasione di sviluppo per tutto il sud est siciliano e la fascia trasformata.
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