Ragusa: Stefania Di Maria, morta in un incidente. Un anno e tre mesi all’automobilista che la travolse

Mercoledì 6 ottobre 2021, in tribunale a Ragusa, avanti il Gup dott.ssa Eleonora Schininà, A. D., 55 anni, di origine albanese ma residente a Santa Croce Camerina, è stato condannato per il tragico incidente costato la vita alla cinquantaduenne e compianta dipendente comunale dell’ufficio Anagrafe del Comune di Ragusa, Stefania Di Maria.

L’uomo ha patteggiatola pena di un anno e tre mesi, con la sospensione condizionale, per il reato di omicidio stradale: gli è stata anche comminata la sanzione accessoria della sospensione della patente per due anni.

Il tremendo frontale è successo l’11 agosto 2021, alle 17.40, sulla Strada Provinciale 60 Ragusa-Malavita-Santa Croce, al Km 14+100. Come ricostruito dall’ing. Roberto Piccitto, il consulente tecnico d’ufficio a cui il Pubblico Ministero della Procura di Ragusa titolare del procedimento penale, dott. Francesco Riccio, ha affidato l’incarico di redigere la perizia cinematica per stabilire dinamica, cause e responsabilità del sinistro, Daiu procedeva in direzione Santa Croce Camerina-Ragusa alla guida di un furgone Fiat Scudo a una velocità sostenuta.

Secondo la ricostruzione dei periti del tribunale, il conducente ha perso il controllo del veicolo che ha oltrepassato la linea di mezzeria ed è finito nell’altra corsia dove sopraggiungeva, diretta nel senso opposto di marcia, da Ragusa a Santa Croce Caterina, la Renault Modus di Stefania Di Maria, che ha avuto la sola colpa di trovarsi al posto sbagliato al momento sbagliato. La sua condotta di guida al contrario è infatti risultata immacolata: la donna viaggiava a una velocità di appena 36 km/h, ben al di sotto del limite di 50, e “con la cintura di sicurezza regolarmente allacciata”, ma purtroppo non le è bastato. Il consulente tecnico ha concluso che a suo carico “non si ravvisa alcuna violazione delle norme del codice della strada”, e ha aggiunto che, dall’istante in cui nel suo campo visivo è apparso il pericolo, costituito dall’autocarro che aveva invaso la sua corsia, “aveva a disposizione solo 1/2 secondi e non avrebbe potuto attuare alcuna manovra d’emergenza sterzando a sinistra”.

Il resto purtroppo è tristemente noto: l’impatto è stato devastante, il furgone ha fatto ruotare in senso orario la vettura della vittima trascinandola all’indietro per più di 11 metri. Estratta dalle lamiere contorte di quel che restava della sua macchina dai vigili del Fuoco, la donna è stata trasportata in condizioni disperate dall’ambulanza del 118 all’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, dove è deceduta dopo 9 giorni di agonia, il 20 agosto 2020, a causa dei gravissimi politraumi riportati, “nonostante le cure adeguate ricevute dai sanitari” ha puntualizzato infine il dott. Riccio.

La Procura di Ragusa ha aperto un procedimento penale per omicidio stradale e la sorella e la mamma di Stefania Di Maria, sono state assistite dallo Studio3A-Valore S.p.A.

Il Pm Francesco Riccio ha iscritto fin da subito nel registro degli indagati il conducente del Fiat Scudo, e, a conclusione delle indagini preliminari, ne ha quindi chiesto il rinvio a giudizio, imputandogli “colpa consistita in imprudenza e negligenza, nonché violazione delle norme che regolano la circolazione stradale” per citare l’atto del Pm. Si è così giunti alla fissazione dell’udienza preliminare di mercoledì e alla condanna.

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