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Omicidio Lucifora: si attendono altri esami dai Ris, i legali di Corallo chiedono di nuovo il rito abbreviato
13 Mag 2021 14:22
Si è svolta martedì 11 maggio davanti alla Corte D’Assise di Siracusa, il processo contro Davide Corallo, 40 anni, il carabiniere accusato di aver commesso il 15 giugno dello scorso anno l’omicidio del cuoco modicano Peppe Lucifora. Era il 10 novembre del 2019 e Lucifora venne assassinato nella sua abitazione del quartiere Dente, a Modica.
I difensori di Corallo hanno reiterato la richiesta di rito abbreviato condizionato ad integrazione probatoria (perizie biologica e medico-legale) rigettata il 4 marzo scorso dal giudice Andrea Reale, che contestualmente ha disposto il
rinvio a giudizio dell’imputato.
La Corte d’Assise di Siracusa presieduta dal giudice Tiziana Carrubba (a latere il giudice Carla Frau), prima
di decidere, ha dato incarico al Ris di Messina per accertare se il Dna è modificabile o meno, aggiornando i lavori al 19 maggio per sciogliere la riserva sulla richiesta di rito alternativo avanzata ieri mattina dagli avvocati difensori Piter Tomasello del Foro di Ragusa e Orazio Lo Giudice del Foro di Caltagirone. I tre fratelli della vittima, si sono costituiti parte civile con l’avvocato Ignazio Galfo.
A rappresentare l’accusa davanti alla Corte d’Assise di Siracusa è il pubblico ministero Francesco Riccio,
titolare delle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Modica e del Nucleo Investigativo di Ragusa. Corallo, in servizio alla caserma dei carabinieri di Buccheri, il 13 febbraio dell’anno scorso, è stato dichiarato temporaneamente non idoneo al servizio militare incondizionato; dopo quattro mesi sono scattate le manette.
Gli esami tecnici effettuati dai Ris avrebbero collocato la presenza di Davide Corallo in casa di Lucifora in un arco temporale compatibile con il delitto.
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