Un nuovo esame del sangue che rileva istantaneamente tre tipi di cancro con l’aiuto dell’intelligenza artificiale suscita speranze. Gli scienziati cinesi hanno testato il test su persone sane e pazienti con diagnosi di cancro al pancreas, allo stomaco o al colon. Il test è stato in grado di identificare i pazienti in pochi minuti con […]
Una siracusana ha giocato 10 mila euro di un amico al casinò di Malta. Erano per un investimento. Condannata dal tribunale non potrà più accedere ai casinò maltesi
01 Dic 2019 08:48
Una siracusana di 47 anni è stata condannata dal Tribunale di Malta per essersi giocata al casinò dei fondi a lei affidati per un investimento. A nulla è servita la difesa dell’avvocato che aveva chiesto l’assoluzione, sottolineando che la donna non aveva precedenti penali e che aveva già rimborsato la somma di 10.000 euro persa al gioco. Le ammissioni di S.P. e la sua richiesta di aiuto per uscire dalla dipendenza dal gioco hanno influito sulla decisione del magistrato, l’imputata è stata infatti condannata a due anni di reclusione con quattro di condizionale, e quindi resterà in libertà.
La donna dovrà seguire un trattamento riabilitativo contro la ludopatia di tre anni e non potrà più metter piede in nessun casinò maltese, e non potrà più giocare ad alcun gioco d’azzardo online.. Il gioco d’azzardo, è oramai considerato una patologia vera e propria, che verrà curata presso ogni Asl del territorio.
Il nome scientifico della malattia è ludopatia, appunto “dipendenza da gioco d’azzardo”, e il numero delle persone che ne soffrono è sempre in aumento, anche nel nostro Paese, soprattutto tra i giovani. Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, i genitori considerano raramente, o mai, che i giochi di denaro rappresentano un comportamento a rischio. Sono moltissimi coloro che diventano “dipendenti dal gioco” e che per questo mettono in discussione le loro vite, i loro affetti e il loro futuro, coinvolgendo le famiglie in un vero baratro.
La situazione rappresenta una tale emergenza tanto da mettere in allerta anche le più alte cariche dello Stato.
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