La gestione del personale psicologico nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Ragusa e della Sicilia è al centro di un acceso dibattito dopo la pubblicazione del primo report dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presentato all’Assessorato regionale alla Salute. Il documento ricostruisce le procedure di reclutamento dei dirigenti psicologi negli ultimi quindici anni, rivelando un quadro […]
“SE NE OCCUPI ANCHE IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI RAGUSA”
20 Mar 2011 10:40
Il dibattito sul nucleare, avviato in questi ultimi giorni in provincia di Ragusa, anche sulla spinta dell’onda emozionale di quanto accade in Giappone, è opportuno possa approdare nelle aule di confronto delle istituzioni della nostra provincia. “Prima tra tutti – dice la consigliera provinciale del Pd, Venera Padua – l’aula del Consiglio provinciale che è il luogo deputato per affrontare discussioni del genere, assumendo anche specifiche posizioni, su scala locale.
Dispiace sottolineare come, già tempo addietro, e parlo di parecchi mesi fa, la sottoscritta aveva presentato una interrogazione, di cui sono stata prima firmataria, chiedendo conto e ragione rispetto ad alcune scelte che erano state ventilate dal Governo nazionale e che rischiavano di tirare in ballo il nostro territorio. Interrogazione mai discussa. A distanza di mesi, come gruppo, siamo tornati di nuovo alla carica, stavolta con un documento di cui è prima firmataria la collega di partito e consigliera provinciale Angela Barone, proprio per sollecitare e sensibilizzare gli organi istituzionali di competenza ad avviare, a palazzo di viale del Fante e poi eventualmente estenderlo in altri ambiti, un dibattito su questo tema così delicato.
Speriamo che le nostre ulteriori sollecitazioni possano andare a buon fine. A maggior ragione in un periodo come questo in cui è stato possibile verificare come l’incubo nucleare sia qualcosa di molto più consistente di un timore lontano. Per quanto ci riguarda, non siamo disposti a portarci quest’incubo sotto casa. Siamo assolutamente contrari. Senza se e senza ma”.
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