E se il Movimento 5 Stelle resta con un palmo di naso? Cancelleri contesta la Guarascio, a cui ha ricomprato la casa, ora candidata con Forza Italia

http://www.ragusaoggi.it/vittoria-il-m5s-restituisce-la-casa-alla-famiglia-guarascio/*Roba da Tapiro d’Oro. Perché inevitabilmente il Movimento 5 Stelle ci sarà rimasto con un palmo di naso. La questione è presto detta. Martina Guarascio, figlia* del muratore di Vittoria che si diede fuoco il 14 maggio 2013, nel tentativo di salvare la sua casa dalla vendita all’asta, ha deciso di candidarsi in Forza Italia, alle prossime elezioni regionali. Il suo nome è stato proposto dal Movimento dei “Siciliani Indignati” di Gaetano Armao.
Come abbiamo già ricordato nel nostro articolo di oggi, fu il Movimento 5 Stelle a ricomprare la casa e a restituirla alla famiglia di Guarascio che nel frattempo era morto. Un gesto eclatante, che in verità veniva fatto a poche settimane dall’apertura delle elezioni comunali dove comunque poi il candidato grillino non vinse. Di certo fu un gesto encomiabile e di rilievo perché, oltre a ridare la casa ai Guarascio, rilanciò l’attenzione sul problema dell’impignorabilità della prima casa.
Adesso la figlia di Guarascio, pur mostrandosi riconoscente per quel gesto agli esponenti del Movimento 5 Stelle, ha scelto oggi di candidarsi con Forza Italia. Ognuno, del resto, è libero di fare ciò che crede. Non per forza doveva candidarsi con i 5 Stelle. Ma inevitabilmente i grillini ci sono in qualche modo rimasti male. Non lo dicono ad alta voce ma il commento, un po’ avvelenato, del candidato alla presidenza Cancelleri, lo fa intravvedere. Ecco la nota integrale. “Siamo contenti per lei, si vede che le abbiamo restituito tanta di quella serenità, da potere pensare pure di dedicarsi alla politica attiva. Ci dispiace solo che abbia scelto il lato sbagliato”.
Il candidato governatore per il Movimento 5 stelle, Giancarlo Cancelleri, commenta così la notizia della candidatura nelle liste di Forza Italia di Martina Guarascio, la figlia del muratore di Vittoria che si suicidò dandosi fuoco per difendere la propria casa finita all’asta”.
“Quella casa – racconta Cancelleri – noi la ricomprammo e la restituimmo alla famiglia sottraendola alla disperazione, ma, soprattutto, per accendere i riflettori sul problema delle aste giudiziarie, che rappresentano un vero incubo per tantissimi. Per mettere argine al fenomeno facemmo approvare all’Ars un disegno di legge voto per l’impignorabilità della prima casa, tutt’ora fermo a Roma”.
La casa fu comprata con i soldi provenienti dalle restituzioni di parte degli stipendi dei 14 deputati all’Ars “e, contrariamente a quello che di tanto intanto afferma qualcuno – dice Cancelleri – fu interamente pagata. In tal senso abbiamo chiarito tutto in maniera evidentissima in un post del 23 gennaio del 2016, pubblicato nella mia pagina facebook, dove abbiamo allegato financo gli atti notarili a supporto dell’operazione”.
Casa Guarascio non è che uno dei tanti progetti finanziati con la restituzione di parte degli stipendi dei 14 deputati all’Ars. Oltre a questo sono stati finanziati un fondo per il microcredito che ha erogato prestiti a tassi agevolati a un centinaio di imprese siciliane, la famosa “trazzera” che “ricucì” la Sicilia subito dopo il crollo di un viadotto sulla Palermo-Catania, 60 borse di studio per atleti disabili, e tre progetti di riqualificazione del territorio grazie all’operazione “Boom polmoni urbani”.
“E tutto questo – commenta Cancelleri – solo con i tagli alle paghe del nostro gruppo, cosa che ha portato alla restituzione di 3 milioni di euro. Pensate a cosa si sarebbe potuto fare se tutti i deputati dell’Ars avessero fatto come noi. Più volte li abbiamo invitati a farlo, ma, ovviamente, nessuno ha raccolto il nostro appello. Si vede che gli stipendi li taglieremo noi a breve, se le urne dovessero darci ragione”.

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