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Esalazioni in hotel, la Procura apre inchiesta per lesioni colpose. Il legale dell’albergo: “Siamo parte lesa”
29 Ago 2017 11:05
La Procura di Ragusa ha aperto un’inchiesta per lesioni gravissime colpose delegando le indagini alla squadra mobile che ha sequestrato l’albergo. Gli otto ospiti della struttura sono stati trasferiti in un altro hotel. Una disposizione precauzionale, visto che la società che gestisce l’albergo è, allo stato, considerata non soltanto estranea alla vicenda, ma anche parte lesa. Lo ribadisce Carmelo Di Paola, legale dell’hotel: “Siamo parte lesa e abbiamo già presentato querela per chiedere risarcimento danni per lesioni dal titolare e per i danni all’immagine che ha subito la struttura”. Il titolare dell’hotel una decina di giorni fa era stato colto da malore, dopo avere fatto una doccia nella stessa stanza, con l’identica patologia, ma in forma più lieve. “E’ successo anche a me – spiega Angelo Gulino – anche io ho perso i sensi, il primo agosto mentre facedo la doccia in questa camera e sono stato ricoverato in ospedale dove mi hanno riscontrato intossicazione da monossido di carbonio. Erano intervenuti anche i Vigili del Fuoco ma non era venuto fuori nulla dalle loro relazioni. Per questo motivo ci eravamo spiegati la cosa come un’intossicazione dovuta ad esalazioni probabilmente provenienti dall’impianto di condizionamento della mia autovettura. Ma così non era. Domenica pomeriggio sono intervenuti vari tecnici, dopo questo secondo caso, e con delle telecamere che sono servite ad ispezionare le condotte della fognatura, si è visto che vi sono due punti in cui i tubi sono rotti. Ed è dunque assai probabile che da li il monossido si sia infiltrato nella rete del nostro albergo fino ad arrivare nella stanza 13 dove alloggiava la coppia”. Da parte del Comune di Ragusa nessuna reazione ufficiale e nessuna comunicazione pubblica. Sia il sindaco Federico Piccitto che il dirigente del settore di riferimento Giuseppe Giuliano hanno preferito il “no comment” in quanto è in corso l’indagine della magistratura. Ci sono anche altre ipotesi che si stanno valutando come una canna fumaria, ma al momento non sembra accreditata.
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