IL GIORNO DELLA MEMORIA IN PREFETTURA

Il giorno 27 Gennaio – data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz  – è riconosciuto dallo stato italiano come la “Giornata della memoria”: una commemorazione sulla Shoah (lo sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani deportati nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio proteggendo i perseguitati a rischio della propria vita.

Anche quest’anno a Ragusa, presso i saloni di rappresentanza del governo, si è tenuta una cerimonia commemorativa, durante la quale , alla presenza del Prefetto Francesca Cannizzo, sono state consegnate medaglie d’onore a cinque concittadini protagonisti viventi di una delle pagine più tragiche della storia moderna.

Si tratta di Giovanni Distefano, Giuseppe La Guardia e Francesco Caccami; per gli insigniti deceduti Giovanni Baglieri e Guglielmo Iurato hanno ritirato la medaglia i figli Giuseppe e Salvatore Baglieri e Orazio Iurato.

Alla commemorazione della “Giornata della memoria” sono stati inoltre presenti il coro della scuola Mariele Ventre di Ragusa che ha intonato l’inno nazionale, le quinte classi della scuola Rodari che hanno recitato la poesia “Il cielo” – scritta da un deportato nei lager nazisti – e i ragazzi dell’Istituto Tecnico Industriale E. Majorana che il prossimo 12 febbraio partiranno con il Treno della Memoria per raggiungere Cracovia e i campi di sterminio di Auschwitz e Brkenau.

«Siamo onorati di essere qui davanti a chi ha vissuto sulla propria pelle gli orrori dell’Olocausto – affermano Stefano DiMartino ed Edoardo Nicita, due degli studenti dell’E. Majorana – anche noi andremo a rivivere con i nostri occhi e con il nostro cuore ciò che successe in quei luoghi di morte: imprimeremo come un marchio a fuoco le barbare condizioni di vita a cui furono sottoposte milioni di persone e al nostro ritorno siamo sicuri che saremo uomini e donne diversi, più consapevoli e coscienti che orrori del genere non debbano mai più ripetersi».

È lodevole e degno di stima che tanti ragazzi, ogni anno, prendano il treno della memoria per raggiungere quei luoghi di sterminio e accrescere la propria consapevolezza su quello che fu un vero e proprio genocidio; forse però non lo è altrettanto il fatto che le Istituzioni si limitino ad un giorno della memoria sulla Shoah astraendo il fatto storico dal contesto politico ed economico dell’epoca: perché un giorno in memoria della Shoah e non uno in ricordo delle tante vittime uccise dal fascismo?

Scrive W.G. Pozzi (scrittore) :«La riduzione degli orrori del Ventennio al solo episodio delle leggi razziali sono la copertura di una cultura fascista tuttora presente nelle logiche economiche e politiche».

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it