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LEGAMBIENTE HA PRESENTATO A RAVENNA I RISULTATI DI ALCUNI RILEVAMENTI
10 Giu 2016 21:28
Sono stati presentati ufficialmente lo scorso 27 maggio a Rimini, in occasione del convegno “La gestione delle spiagge: processi costieri e sostenibilità turistica”, gli esiti delle attività di studio condotte sul campo dai circoli Legambiente di Ispica e Ragusa.
L’evento è stato promosso, come ogni anno, dal Gruppo nazionale per la ricerca sull’ambiente costiero (GNRAC), associazione costituita nel 2005 da autorevoli studiosi con l’obiettivo di promuovere e diffondere gli studi sullo stato dei litorali, sulla loro conservazione e sulla loro gestione; l’attuale presidente è il prof. Enzo Pranzini, ordinario di Geografia fisica e geomorfologia presso l’Università di Firenze.
A fianco del GNRAC, quali co-organizzatori, Comune di Ravenna ed Università di Ferrara, insieme a Ministero dell’Ambiente e CURSA (Consorzio universitario per la ricerca socio-economica e per l’ambiente, costituito dalle Università della Tuscia, di Ferrara e del Molise) come patrocinatori.
I lavori hanno preso il via giovedì 26 maggio presso la sala “P. Paolo d’Attorre” del Centro Relazioni culturali, con un workshop intitolato “Capacità di carico e percezione turistica”; essi si sono poi conclusi sabato 28, con una visita ad una piattaforma Eni ed un’escursione sui litorali ravennati.
Venerdì 27, come si diceva, i riflettori sono stati puntati – tra le altre – sulle nostre coste. La delegazione locale del Cigno Verde era composta dai biologi Antonino Duchi (circolo ragusano “Il carrubo”) e Monica Giampiccolo, nonché dalla naturalista Natalia Carpanzano, entrambe del circolo “Sikelion” di Ispica. Essi, nelle loro esposizioni, si sono ampiamente serviti di appositi pannelli di sintesi (in gergo chiamati “poster”).
In particolare, i dott. Duchi e Giampiccolo si sono soffermati su due laboratori di beach litter (cioè di campionatura dei rifiuti). Il primo, in ordine di tempo, ha avuto luogo lo scorso 14 marzo presso le spiagge pozzallesi di Raganzino e Pietre Nere, con il coinvolgimento di alcuni studenti del locale Istituto d’istruzione superiore “G. La Pira” nell’ambito del progetto “Un mare d’ambiente”. Il secondo, invece, si è svolto lo scorso 11 aprile, lungo la spiaggia di S. Maria del Focallo, nei pressi del torrente Favara; ad esso hanno preso parte alcuni studenti dell’Istituto d’istruzione superiore “G. Curcio” di Ispica, nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro promosso dal Circolo “Sikelion”.
Sempre nell’ambito di “Un mare d’ambiente”, poi, i tre esponenti del Cigno Verde hanno illustrato una terza indagine, sulla percezione turistica delle spiagge pozzallesi.
Particolare risalto merita la circostanza che, proprio nel corso del laboratorio promosso da Legambiente Ispica, sulla spiaggia calandrina si è scoperto il nido di un Charadrius alexandrinus (meglio noto come “fratino eurasiatico”). Si tratta di una scoperta clamorosa, poiché il piccolo volatile è classificato come “endagered” (cioè a rischio estinzione) nella Lista rossa degli uccelli nidificanti in Italia. Tale scoperta, peraltro, potrebbe avere un buon ritorno anche sotto il profilo turistico, rientrando tra i titoli per la concessione del marchio Bandiera blu.
«L’ottimo risalto ottenuto dalle nostre coste dinanzi alla comunità scientifica nazionale non può che suscitare in noi tutti viva soddisfazione», ha commentato il presidente di Legambiente Ispica, Gaetano Donzella. «A questo proposito, a nome di tutti i soci vorrei esprimere un particolare ringraziamento al dott. Duchi per l’impegno da lui profuso, insieme agli altri tutor, nell’affiancamento ai ragazzi del “Curcio”, che ha guidato nella produzione di risultati di indubbio pregio e rigore scientifico».
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