40 anni di legge speciale su Ibla. Un traguardo che Ragusa festeggia con un quartiere profondamente cambiato

Impropriamente è chiamata la legge su Ibla, ma la legge speciale 61/81, di cui oggi si “festeggiano” i 40 anni dalla sua approvazione, in verità è una legge speciale per tutta Ragusa, una norma “per il risanamento e il recupero edilizio del centro storico di Ibla e di alcuni quartieri di Ragusa”. Era infatti l’11 aprile del 1981 quando il Parlamento siciliano approvò il disegno di legge presentato dall’allora deputato regionale comunista Giorgio Chessari. 21 articoli che hanno segnato profondamente il destino di Ragusa Ibla, passato da quartiere sempre più abbandonato a vero e proprio gioiello barocco divenuto tra l’altro patrimonio dell’Umanità nella heritage list promossa dall’Unesco.

In quarant’anni sono arrivati a Ragusa centinaia di miliardi di vecchie lire che sono stati investiti per il recupero architettonico e conservativo di chiese, monumenti, palazzi ma anche per la realizzazione di interventi specifici (ad esempio la sistemazione in basole di piazza Duomo) ma hanno rappresentato anche un vero e proprio motore per le attività economiche, molte delle quali sono nate a Ibla, o so si sono rigenerate, grazie proprio a qui fondi. Purtroppo negli ultimi anni la legge su Ibla ha avuto meno risorse da parte della Regione.

Dei circa 4-5 milioni di euro che erano stanziati in passato, la Regione destina circa un milione di euro. Poca roba per le attività private, fondi investiti soprattutto per interventi pubblici. Purtroppo ci sono stati anche dei problemi di rendicontazione da parte del Comune di Ragusa e questo ha portato la Regione a revocare il contributo, adesso parzialmente concesso nuovamente dopo la puntuale rendicontazione operata dall’attuale Amministrazione Cassì.

Una legge che ha dunque cambiato Ibla ma anche parte del centro storico di Ragusa superiore, ridisegnando il tessuto urbano dei due centri storici che la legge ha “fuso” in uno soltanto facendo meglio di quanto non era riuscito a fare il precedente piano regolatore generale che aveva continuato a ragionare su una più netta divisione. Un grazie va senza dubbio all’on. Giorgio Chessari per aver fatto approvare una norma che è invidiata da altre città e realtà e che ha fatto soltanto uno straordinario bene ad Ibla.

 

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