30 anni fa moriva il giudice Falcone. Ma ConfCommercio Sicilia non è fiduciosa: “Non è cambiato nulla per le imprese siciliane”

E’ un ritratto pessimistico che però ha una sua motivazione quella fatta da ConfCommercio Sicilia nel giorno in cui si commemora la strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.

E in effetti, nonostante quello storico momento in cui sembrava che la società siciliana fosse in grado di fare un salto di qualità liberandosi finalmente della criminalità organizzata grazie a quel lavoro fatto da quegli uomini straordinari, oggi sembra essere tutto fermo. O addirittura, qualcuno azzarda l’idea che si possa essere tornati anche indietro.

“Per le imprese, nonostante decenni in cui ci siamo riempiti la bocca di parole, poco o nulla è cambiato. Ce ne siamo accorti durante l’emergenza coronavirus che ha messo in ginocchio imprenditori e commercianti che hanno rischiato di diventare facile preda della criminalità organizzata. È indispensabile, ancora oggi, e lo ribadiamo con forza in un giorno simbolo della lotta alla mafia, aiutare le imprese sane a non finire inesorabilmente nella rete della criminalità che è già pronta a investire”. Queste le parole del presidente regionale di ConfCommercio Sicilia Gianluca Manenti.
“I soldi di cui dispongono le consorterie mafiose – continua Manenti – e non lo dico in maniera provocatoria ma è quello che può succedere e in alcuni casi, purtroppo, è già accaduto, rischiano di arrivare prima dello Stato e rendere, oltre che tardivo e inutile, addirittura dannoso un successivo intervento pubblico a sostegno di queste imprese nel frattempo diventate imprese mafiose o pesantemente infiltrate dalle organizzazioni mafiose”.

Infine, conclude: “Se l’uccisione di Giovanni Falcone qualcosa ci ha insegnato, è che non bisogna perdere tempo prima che accada il peggio. Speriamo che si ragioni sempre più così nei prossimi mesi e nei prossimi anni. E che il sacrificio di uomini simbolo come il giudice Falcone, la moglie e gli agenti della sua scorta, a qualcosa sia servito”.

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