100 Best Chefs in the World 2020. c’è anche Ciccio Sultano

Ciccio Sultano entra nella prestigiosa classifica degli Chefs in the world.

 

La classifica, inaugurata nel 2015 dal magazine francese Le Chef e giunta alla sesta edizione, è l’unica che viene stilata dagli chef. Si tratta, infatti, del risultato di una domanda che viene posta agli chef 2 e 3 stelle Michelin dei Paesi dove è presente la Guida Michelin, ai quali viene chiesto di fornire un elenco di cinque nomi che ritengono rappresentino al meglio i valori della professione, creano una cucina imperdibile, assolutamente da provare.

 

La Francia, con 30 chef, resta il Paese con maggiori presenze nella lista (solo nelle prime dieci posizioni, sono 6 gli chef che lavorano Otralpe), seguita da Spagna e Giappone (presenti con 11 chef ex-aequo), Stati Uniti e Italia, rispettivamente con 8 e 7 chef.

 

Sono 7 gli italiani in classifica (l’anno scorso erano 6). Nella posizione più alta troviamo proprio Nadia Santini, 3 stelle Michelin a Dal Pescatore, che è salita in posizione numero 26 (l’anno scorso era 38esima). A sorpresa, non troviamo Massimo Bottura e Carlo Cracco (nel 2019 erano in lista rispettivamente al n. 57 e al n. 92), mentre tra le new entry 2020 c’è Norbert Niederkofler, 3 stelle Michelin al St.Hubertus.

Ecco, qui di seguito, le posizioni in classifica degli italiani.

Posizione n. 26: Nadia Santini, Dal Pescatore
Posizione n. 36: Enrico Crippa, Piazza Duomo, Alba
Posizione n. 48: Massimiliano Alajmo, Le Calandre, Rubano
Posizione n. 60: Stefano Baiocco, Villa Feltrinelli, Gargnano
Posizione n. 88: Norbet Niederkofler, St. Hubertus, San Cassiano
Posizione n. 92: Fabio Pisani e Alessandro Negrini, Il Luogo di Aimo e Nadia, Milano
Posizione n. 96: Ciccio Sultano, Duomo, Ragusa Ibla

Il Duomo, inoltre, è stato inserito fra i 50 best Discovery, con questa motivazione che riportiamo in traduzione dall’inglese:

“Il Duomo intreccia le esperienze personali dello chef Ciccio Sultano e le tradizioni secolari della Sicilia per creare l’alta cucina in gran parte basata su contrasti audaci. Situato in una strada barocca all’ombra del Duomo di San Giorgio. I menu mostrano molti dei sapori più classici della regione, decostruiti e immaginati di nuovo. Pensa al maiale nero con salsa di melone cantalupo, baccalà al tartufo locale e agnello ripieno con salsa allo yogurt e zafferano, un piatto profumato che rimanda al passato moresco dell’isola”.

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