Vittoria: l’ultimo saluto a Mariem e Samah. Le salme partiranno per la Tunisia

Mariem Sassi e la figlia Samah Zaouali tornano a casa. Questa mattina nel piazzale del cimitero di Vittoria si è svolto il breve rito di preghiera prima della partenza delle due salme alla volta della Tunisia. 

L’Imam della moschea ha presieduto il rito funebre

A presiedere il rito funebre è stato l’imam della moschea Al – Rahman di Comiso, Habib Trabelsi. Per la partenza delle salme era presente la figlia venticinquenne Ibtisem, che studia scienze della comunicazione a Torino e che è rientrata subito a Vittoria. La giovane, al momento della tragedia, si trovava a Berlino per l’Erasmus ed è rientrata dalla Germania. 

Erano presenti anche molti membri della comunità islamica, compresa la famiglia che sta ospitando la giovane Ibtisem. 

Era presente l’assessore alla pubblica istruzione Francesca Corbino, la preside della scuola Emma Barrera, la docente Margherita Donzella, alcuni docenti e compagni di classe di Omaima, la figlia più piccola sopravvissuta alla tragedia insieme al padre Kamel. Omaima è ancora ricoverata a Catania , il padre si trova a Palermo. 

Dopo il rito funebre le sue salme hanno intrapreso il viaggio verso la Tunisia. Il funerale si svolgerà nella città d’origine della famiglia, Gafsa.

Il fronte delle indagini

Sul fronte giudiziario, Wajdi, che venne arrestato nei pressi della stazione di Vittoria mentre cercava di darsi alla fuga, e’ tuttora rinchiuso in carcere. Ha problemi psichici per i quali era seguito anche dal dipartimento di salute mentale. Per il prossimo 12 luglio la Procura di Ragusa ha disposto la consegna di una bottiglia di plastica all’Unita’ indagini cliniche forensi della Polizia scientifica, per repertazione scientifica e accertamenti biologici. Il team scientifico dovra’ stabilire la natura del liquido che era contenuto nella bottiglia repertata sul luogo dell’incendio allo scopo di contribuire a ricostruire in modo quanto preciso possibile la dinamica di quanto avvenuto e se vi sia stata, appunto, una sostanza infiammabile ad agevolare le fiamme. Anche dagli esiti dell’autopsia una delle questioni in esame riguardava la presenza di residui di combustibile tra le tracce biologiche sui corpi delle vittime. Le ipotesi accusatorie in capo a Wajdi, riguardano l’incendio doloso, omicidio, tentato omicidio aggravati dai vincoli familiari, dalla crudelta’, dai futili motivi e dall’avere agito in circostanze tali da ostacolare la privata difesa.

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