VITTORIA: L’INACCESSIBILITA’ E I SUOI COMPLICI

Carmelo Comisi espone le problematiche sull’accessibilità: “Da un paio d’anni mi sono unito al (purtroppo) esiguo coro di voci che rivendica i diritti delle persone disabili. In questo periodo mi sono occupato di diverse questioni, dalle più semplici, relative all’accessibilità dei luoghi, alle più complesse, come l’assistenza sessuale, ma l’ho fatto a modo mio, assecondando la mia indole che, volente o nolente, non conosce le mezze misure. Però, anche se lo faccio spesso, non è vero che non ascolto mai i suggerimenti, ogni tanto lo faccio; così, ragionando con un caro amico di civiltà ed educazione, sono sorte le seguenti riflessioni”.

La città di Vittoria ha bisogno di essere educata, per farlo ci vuole una classe dirigente nuova, che rompa con il passato, che non persegua il consenso ad ogni costo e che, invece, faccia davvero rispettare le regole esistenti, nell’interesse di tutti.

“Per essere più esplicativo e rendere meno astratte le mie parole, tornerò sull’argomento che ai Vittoriesi (amministratori e amministrati) risulta di difficile comprensione: le barriere architettoniche.

Prima da privato cittadino, poi in qualità di rappresentante di un associazione, ho detto, ridetto, spiegato e rispiegato, a voce e per iscritto, cosa doveva essere fatto per risolvere il problema, ma, nonostante i miei sforzi, anche la cosa più facile da mettere in pratica non viene tuttora fatta; ovvero, revocare la concessione del suolo pubblico per quanti lo occupino con pedane inaccessibili . Questo perché c’è il rischio di avere un motivo in più per risultare sgraditi ai ristoratori, ai baristi, ai gelatai, perché c’è quella “piattola” di Carmelo Comisi che vuole che si rispettino le norme, perché anche lui vuole, come gli altri, accedere senza problema nei luoghi di fruizione pubblica. Ma perché scontentare molti per accontentarne uno (o comunque pochi)? Tanto, risolto il problema delle barriere architettoniche, quell’handicappato di Comisi ne trova mille altri nell’assurdo governo della città di Vittoria… Ragionamento comprensibile, anche se, ovviamente, non è condivisibile! Però, ed è questo il contributo del mio prezioso amico, questo è frutto di una mentalità diffusa, di cui la classe dirigente vittoriese è (oggi come in passato) mera espressione.

Parlo come Turi Migliore, me ne rendo conto, ma come si fa a non farlo di fronte all’evidenza, quando, pur sapendolo, perché ormai tutti (o quasi) conoscono le mie proteste, solo pochissimi si sono dotati di uno scivolo mobile per abbattere quell’odiosa barriera che spesso è solo un gradino. Certo, l’ideale sarebbe poter accedere senza dover chiedere a nessuno di portarti fuori lo scivolo, ma in mancanza di questo, almeno dove il marciapiede permette l’accesso, ci si potrebbe attrezzare per essere accessibili.

Vittoria, in generale, ha bisogno di essere educata, nel suo interesse. Basta assecondare l’inciviltà per gli interessi di potere, BASTA!”

 

 

 

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