Vittoria: Giuseppe Cilio assessore designato all’agricoltura dal candidato Di Falco

“Il tema dell’agricoltura e del rilancio del mercato ortofrutticolo è alla base del mio programma elettorale. E’ uno dei punti fermi del mio impegno amministrativo. Non è un caso che sono stato il primo ad indicare l’assessore designato all’Agricoltura. L’ho fatto già il primo giorno quando ho presentato la mia candidatura a sindaco. Era il 1 agosto.

E ho presentato Giuseppe Cilio, un giovane imprenditore di 37 anni che conosce il mondo agricolo, ha le idee chiare per rilanciare questo settore su cui si fonda l’economia di Vittoria. Prendo atto con piacere che a ruota tutti gli altri candidati a sindaco mi hanno seguito. Ma sono orgoglioso su questa materia di avere il dono della primogenitura”.
Lo dice il candidato a sindaco di Vittoria, Salvatore Di Falco, appoggiato dalle liste ‘Vittoria Unita’, Lista civica ‘Di Falco Sindaco’ e ‘In Movimento per Vittoria e Scoglitti’.

“Ciò che ha fatto grande Vittoria è stata la capacità – aggiunge Di Falco – dei suoi produttori agricoli di sperimentare, osando e tracciando strade nuove per produrre meglio, in maniera più efficace e più efficiente, con prodotti di qualità superiore. Ciò che in loro era innato era la volontà di emergere, di passare dallo stato di braccianti a quello di piccoli imprenditori e per qualcuno di loro si sono aperte poi le porte della grande commercializzazione e della trasformazione dei prodotti. L’agricoltura necessita di un cambio di passo. Decisivo e radicale. Ma avendo le idee chiare sulle soluzioni da adottare. Chi blatera da 40 anni non è riuscito ad offrire al comparto serricolo soluzioni innovative ed ha continuato ad illudere i produttori agricoli.

E’ finita la fase della sperimentazione basata sull’esperienza, sugli errori, sulle prove e riprove per trovare una via d’uscita alla crisi. Le mie prime scelte di governo della Città non a caso sono state orientate verso questo settore designando assessore all’Agricoltura Giuseppe Cilio, il quale lavora su alcuni punti-chiave: il coinvolgimento dei ricercatori e l’assistenza tecnica a sostegno dei produttori alle prese col ‘coronavirus del pomodoro’, il ‘Tomato brown rugose’, un nuovo contratto di lavoro in agricoltura per mettere al sicuro aziende e braccianti (quello attuale è obsoleto e non rispondente alla realtà), la sensibilizzazione dei produttori agricoli a smaltire i rifiuti evitando il fenomeno delle fumarole col riciclo degli scarti e centri di raccolta mirati e infine il Consorzio ‘Mille mani’ per accorciare la filiera agricola ed essere più competitivi sul mercato”.

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